È stato rimosso questa mattina, dopo polemiche e campagne sui social, di politici e comitati di quartiere, il maxi cartellone Pro Vita in via Gregorio VII, all’altezza del civico 58. L’associazione aveva spiegato che il manifesto era stato affisso per la campagna di ProVita a 40 anni dalla legge 194: “L’immagine di un bambino nel grembo materno, per scuotere milioni di coscienze. Da oggi fino al 15 aprile, il maxi cartellone ProVita di 7 metri per 11 ricorda che l’interruzione volontaria della gravidanza sopprime un essere vivente. Non un grumo di cellule”.
Non tutti, però, avevano gradito questa campagna di sensibilizzazione, tanto che in molti avevano hanno segnalato l’enorme immagine all’ufficio affissioni del Comune. Da quanto si era appreso due giorni fa, il Dipartimento Sviluppo Economico del Campidoglio, aveva avviato indagini sul maxi-manifesto, allertando anche la polizia locale sul caso.
Dal Comune poi hanno precisato che all’associazione era “già stata interdetta in passato l’affissione di simili manifesti, perché in contrasto con le prescrizioni previste al comma 2 dell’art. 12 bis del Regolamento in materia di Pubbliche affissioni di Roma Capitale, che vieta espressamente esposizioni pubblicitarie dal contenuto
lesivo del rispetto di diritti e libertà individuali”.E ora che il cartellone è stato rimosso “non possiamo non sottolineare come l’ampio ed unitario fronte che ha visto coinvolti associazioni, movimenti, forze politiche ed esponenti delle istituzioni capitoline e regionali, abbia permesso un’importante vittoria contro chi vuole mettere in discussione il diritto di scelta delle donne”, spiegano dal comitato Aurelio in Comune.