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Roma, nuovo stadio: la bocciatura della conferenza dei servizi

Apr 5, 2017

Con la bocciatura della Conferenza dei Servizi dell’attuale progetto del nuovo Stadio della Roma, che è arrivata nel pomeriggio di oggi, riparte quasi da zero l’iter burocratico che bisognerà percorrere per arrivare alla posa della prima pietra della nuova arena dei giallorossi. Ed il primo passo è l’arrivo del nuovo progetto targato Eurnova, atteso in Comune entro una decina di giorni.

Sul tavolo esiste già un cronoprogramma definito. Si parte con il nuovo progetto particolareggiato realizzato dai proponenti di Eurnova che terrà conto degli accordi raggiunti tra Roma e Campidoglio nella lunga sequenza di incontri tecnici dei mesi scorsi e che vedrà come prima novità l’annunciata rinuncia alle tre torri di Libeskind.

A quel punto l’iter prevede l’approvazione della delibera d’aula entro 90 giorni. Il voto è atteso entro giugno e la delibera, oltre a sancire una nuova pubblica utilità, dovrebbe contenere anche la necessaria variante urbanistica. Intanto gli uffici comunali, allertati nei giorni scorsi per guadagnare tempo da una delibera di indirizzo del Campidoglio, inizieranno tutto l’iter preliminare per poter aprire e chiudere nel minor tempo possibile la nuova conferenza dei servizi.

L’iter, infatti, come per il progetto targato Marino, si concluderà con l’approvazione di una conferenza dei servizi regionali che avrà, come quella che si è chiusa oggi, 180 giorni di tempo per approvare il progetto.

La posa della prima pietra, come annunciato dal patron della Roma, James Pallotta, arriverà tra fine 2018 e gennaio 2019.

Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio della Regione Lazio, ha dichiarato che: “La Direzione territorio, urbanistica e mobilità della Regione Lazio ha concluso con esito negativo la Conferenza dei Servizi indetta per la valutazione del progetto relativo allo Stadio della Roma, prendendo atto dei pareri trasmessi dalle varie amministrazioni interessate e ribaditi, alla fine di marzo, con i pareri negativi dei Rappresentanti unici di Roma Capitale e della Città Metropolitana. Gli Uffici della Regione hanno contestualmente comunicato ai proponenti l’avvio della chiusura del procedimento, come prevede la legge, sottolineando il mancato completamento della variante urbanistica da parte di Roma Capitale e l’avvio del procedimento di apposizione di vincolo relativo alla porzione dell’immobile denominato ‘Ippodromo Tor di Valle’ e area circostante da parte del Mibact”.

“Il proponente, anche considerando che Roma Capitale – aggiunge Civita – con propria deliberazione di giunta comunale del 30 marzo, ha avviato il procedimento di revisione del progetto come condizione necessaria per la dichiarazione di interesse pubblico, avrà tempo fino al 15/06/2017, data ultima per l’eventuale apposizione del vincolo da parte del Mibact, per presentare le controdeduzioni, anche mediante una diversa formulazione che, mantenendo le opere pubbliche e di interesse generale e garantendone la contestuale esecuzione con quelle private, potrà determinare l’avvio di una nuova Conferenza dei Servizi. Si chiude una prima fase richiesta dal Comune di Roma Capitale che, per 7 mesi, ha impegnato molte pubbliche amministrazioni anche a decifrare pareri confusi e contraddittori. Auspichiamo che la revisione, da poco avviata, per modificare il

progetto sia rapida e chiara, a garanzia dell’interesse pubblico”.

La Regione, spiega Civita, ha “comunicato ai proponenti l’avvio della chiusura del procedimento, come prevede la legge, sottolineando il mancato completamento della variante urbanistica da parte di Roma Capitale e l’avvio del procedimento di apposizione di vincolo relativo alla porzione dell’immobile denominato ‘Ippodromo Tor di Valle’ e area circostante da parte del Mibact”.

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