A pochi mesi dal Giubileo, Roma è un cantiere a cielo aperto per la riqualificazione di ampie aree, ma il traffico rimane una sfida quotidiana. La situazione potrebbe aggravarsi con l’afflusso di milioni di pellegrini da dicembre in poi. Anche il Parlamento interviene sulla questione. Francesco Silvestri, capogruppo del movimento Cinque Stelle a Roma, ha portato il tema all’attenzione del Governo e si è offerto di lavorare su un emendamento alla legge di bilancio che promuova lo smart working nella capitale.
Emendamento in preparazione
“Visti i potenziali disagi alla mobilità a carico dei romani, sto preparando un emendamento con cui chiedo il potenziamento del lavoro fluido e dello smart working per il settore pubblico e privato”, recita la nota di Silvestri, ovviamente riferendosi al territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale.
“Non possiamo permettere – prosegue Silvestri – che Roma e i suoi milioni di lavoratori rischino di essere schiacciati dalla mole di turisti e pellegrini che stanno per giungere in città. Roma è già in uno stato di evidente difficoltà. È necessario che il Parlamento e tutte le istituzioni interessate legiferino in tempo utile e non in colpevole ritardo. Il tempo c’è, ora servono la capacità e la volontà politica”.
È dello stesso avviso il consigliere pentastellato, Paolo Ferrara, che raccomanda “un lockdown giubilare”, simile a quanto fatto da Parigi nelle ultime Olimpiadi. “La città francese ha potenziato al massimo lo smart working per il settore pubblico e invitato il privato a fare altrettanto – ricorda Ferrara -. I cantieri non bastano a preparare Roma al Giubileo: se il Centro storico è congestionato è anche perché centinaia di dipendenti capitolini hanno lì la propria sede di lavoro.
La mole enorme di pellegrini che arriverà durante l’Anno Santo rischia di bloccare la mobilità cittadina. I servizi di sportello resteranno garantiti e le possibili perdite per i commercianti del centro saranno ampiamente ripagate dal maggior afflusso di turisti, beneficiandone i negozi di periferia”.
Code infinite
Poco più di una settimana fa, Roma ha vissuto una delle giornate più complicate in termini di traffico. Il flusso veicolare si è paralizzato, portando praticamente a raddoppiare i tempi di viaggio rispetto ai ritmi abituali. Il 24 ottobre, alle ore 10 del mattino, richiedeva 40 minuti lo spostamento in auto da Centocelle a Garbatella (appena 10 km) e 50 minuti quello dall’Eur ai Parioli. Nel mentre, Tom Tom Index riportava ben 756 ingorghi, pari a una lunghezza totale di 614,4 km di coda.
Per cercare di ridurre l’impatto dei pendolari sul traffico, il sindaco Roberto Gualtieri ha già avviato accordi sindacali. Uno di questi interessa il settore privato, che prevede l’introduzione di un giorno extra di lavoro da remoto: un provvedimento, tuttavia, opzionale, rimesso alla decisione dei datori di lavoro.
In precedenza, l’amministrazione comunale aveva siglato un accordo insieme ai propri dipendenti, in virtù della quale circa 9.000 dei 23.000 occupati hanno modo di prestare servizio dalla loro abitazione in smart working. L’accordo inerente a ministeri, enti pubblici e agenzie fiscali rimane in fase di trattativa e potrebbe essere definito tramite un’ordinanza del commissario straordinario per il Giubileo.