• 28 Novembre 2024 11:45

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Roland Garros, Djokovic a caccia del record, Ruud sfida il Mito

Giu 11, 2023

AGI – “Nole cerca la sua 23esima vittoria in uno slam, io la mia prima. Direi che c’è una bella differenza”. Al termine della partita vinta nettamente contro Alexander Zverev in semifinale, il norvegese Casper Ruud ha così sintetizzato la sfida di domani in finale al Roland Garros, che il tennista n.4 del mondo raggiunge per il secondo anno consecutivo.

“Nel 2022 ho affrontato Nadal, quest’anno mi tocca Djokovic. Direi che posso ritenermi soddisfatto”, ha scherzato ricordando che lo scorso anno fu strapazzato dal maiorchino che qui conquistò il suo 22esimo slam.

Oggi invece ci sarà Novak Djokovic, pronto a superare proprio Nadal con cui condivide il record di slam vinti, 22 appunto. Per il serbo è la 34esima finale in uno slam, la settima al Roland Garros dove si è già imposto in due occasioni in passato: nel 2016 e nel 2021.

Seconda finale consecutiva a Parigi e terza in carriera (vanta anche una sconfitta in finale agli Us Open contro un altro n.1, Carlos Alcaraz), per il norvegese Casper Ruud. Stavolta il tennista norvegese sara’ al cospetto del serbo contro il quale in passato non è mai riuscito a vincere e ha un parziale di 4 partite perse su 4 e zero set vinti (due i precedenti sulla terra rossa, entrambi al Foro Italico nel 2020 e nel 2022). 

Finora vincente in stagione sulla terra rossa europea solamente all’Atp 250 di Estoril, in Portogallo, Ruud prima del Roland Garros era stato giudicato da molti addetti ai lavori al di sotto dei suoi standard, ma in semifinale contro il tedesco Alexander Zverev ha giocato un incontro senza sbavature superando il rivale 6-3 6-4 6-0.

Non sarà una partita come le altre quella di domani. Innanzi tutto perché, salvo sorprese (che nel tennis ci sono spesso ma raramente hanno visto coinvolti Djoko e gli altri due ‘Big’ Nadal e Federer), il serbo diventera’ il tennista più vincente di sempre nella storia e recordman anche di titoli dei tornei del Grande slam, di cui peraltro realizzerebbe il 50% del percorso netto avendo già vinto gli Australian Open 2023.

Poi perché per Djokovic, che ha sostituito Federer nel ruolo di collezionista di record, in caso di vittoria si tratterebbe del terzo trofeo parigino il che lo porterebbe a diventare l’unico tennista ad aver vinto tre volte almeno un torneo dello slam (migliorando così il record che, con due vittorie minimo a slam, già gli appartiene).

Poi c’è il ‘povero’ Ruud (i bookmaker quotano la sua vittoria 4.25), che perdendo la sua terza finale slam diventerebbe la vittima sacrificale dei numeri 1 del tennis: dopo Alcaraz e Nadal, infatti sarebbe la volta di Djokovic (che, vincendo, da lunedì 12 tornerebbe al vertice della classifica Atp).

Nel tennis nulla è mai scritto prima, ma di certo per Ruud l’impresa sembra davvero proibitiva, anche perché di fronte non ci sarà solo un tennista che sa di disputare una delle gare più importanti – se non la più importante – della sua vita, ma anche una leggenda vivente, l’ultima forse ancora in attività a questi livelli. 

AGI – “Nole cerca la sua 23esima vittoria in uno slam, io la mia prima. Direi che c’è una bella differenza”. Al termine della partita vinta nettamente contro Alexander Zverev in semifinale, il norvegese Casper Ruud ha così sintetizzato la sfida di domani in finale al Roland Garros, che il tennista n.4 del mondo raggiunge per il secondo anno consecutivo.
“Nel 2022 ho affrontato Nadal, quest’anno mi tocca Djokovic. Direi che posso ritenermi soddisfatto”, ha scherzato ricordando che lo scorso anno fu strapazzato dal maiorchino che qui conquistò il suo 22esimo slam.
Oggi invece ci sarà Novak Djokovic, pronto a superare proprio Nadal con cui condivide il record di slam vinti, 22 appunto. Per il serbo è la 34esima finale in uno slam, la settima al Roland Garros dove si è già imposto in due occasioni in passato: nel 2016 e nel 2021.
Seconda finale consecutiva a Parigi e terza in carriera (vanta anche una sconfitta in finale agli Us Open contro un altro n.1, Carlos Alcaraz), per il norvegese Casper Ruud. Stavolta il tennista norvegese sara’ al cospetto del serbo contro il quale in passato non è mai riuscito a vincere e ha un parziale di 4 partite perse su 4 e zero set vinti (due i precedenti sulla terra rossa, entrambi al Foro Italico nel 2020 e nel 2022). 
Finora vincente in stagione sulla terra rossa europea solamente all’Atp 250 di Estoril, in Portogallo, Ruud prima del Roland Garros era stato giudicato da molti addetti ai lavori al di sotto dei suoi standard, ma in semifinale contro il tedesco Alexander Zverev ha giocato un incontro senza sbavature superando il rivale 6-3 6-4 6-0.
Non sarà una partita come le altre quella di domani. Innanzi tutto perché, salvo sorprese (che nel tennis ci sono spesso ma raramente hanno visto coinvolti Djoko e gli altri due ‘Big’ Nadal e Federer), il serbo diventera’ il tennista più vincente di sempre nella storia e recordman anche di titoli dei tornei del Grande slam, di cui peraltro realizzerebbe il 50% del percorso netto avendo già vinto gli Australian Open 2023.
Poi perché per Djokovic, che ha sostituito Federer nel ruolo di collezionista di record, in caso di vittoria si tratterebbe del terzo trofeo parigino il che lo porterebbe a diventare l’unico tennista ad aver vinto tre volte almeno un torneo dello slam (migliorando così il record che, con due vittorie minimo a slam, già gli appartiene).
Poi c’è il ‘povero’ Ruud (i bookmaker quotano la sua vittoria 4.25), che perdendo la sua terza finale slam diventerebbe la vittima sacrificale dei numeri 1 del tennis: dopo Alcaraz e Nadal, infatti sarebbe la volta di Djokovic (che, vincendo, da lunedì 12 tornerebbe al vertice della classifica Atp).
Nel tennis nulla è mai scritto prima, ma di certo per Ruud l’impresa sembra davvero proibitiva, anche perché di fronte non ci sarà solo un tennista che sa di disputare una delle gare più importanti – se non la più importante – della sua vita, ma anche una leggenda vivente, l’ultima forse ancora in attività a questi livelli. 

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