• 25 Ottobre 2024 0:24

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Roberto Mancini lascia la panchina dell’Arabia Saudita

Ott 24, 2024

AGI – Roberto Mancini ha lasciato l’incarico di allenatore dell’Arabia Saudita dopo 14 mesi. L’ex ct dell’Italia, 59 anni, era stato nominato allenatore della nazionale con un contratto di quattro anni nell’agosto 2023, in seguito alle rocambolesche dimissioni da allenatore della nazionale italiana. Una dichiarazione della Federazione calcistica dell’Arabia Saudita (SAFF), pubblicata su X, ha confermato giovedì che è stato raggiunto un “accordo congiunto” con Mancini per la separazione, mentre è stato anche affermato che il nuovo capo allenatore “sarà annunciato nei prossimi giorni dopo la conclusione delle procedure contrattuali”.

 

 

L’Arabia Saudita ha vinto solo una delle ultime cinque partite ed è attualmente terza nel Gruppo C di qualificazione asiatica per la Coppa del Mondo del 2026. Le prime due classificate del girone, composto da sei squadre, si qualificheranno automaticamente per la fase finale, che si giocherà negli Stati Uniti, in Messico e in Canada, mentre la terza e la quarta saranno costrette a giocare il turno successivo di qualificazione. 

 

L’ex allenatore del Manchester City e dell’Inter ha guidato l’Italia alla vittoria dell’Europeo del 2020, ma non è riuscito a portarla ai Mondiali del 2022 in Qatar. Il suo ingaggio era parte di un processo di grande crescita che porterà l’Arabia Saudita a ospitare la Coppa del Mondo per la prima volta nel 2034.  Il Fondo di investimento pubblico (PIF) del Paese ha intenzione di continuare a investire massicciamente nel campioanto nazionale, già ricco di stelle. Tra i calciatori che militano in Arabia Saudita ci sono Cristiano Ronaldo, Karim Benzema, Neymar, Sadio Mané e Roberto Firmino. Ma l’elenco potrebbe continuare a lungo. Mancini, come ricorda The Athletic, aveva già espresso in precedenza le sue preoccupazioni circa l’impatto di questa strategia della Saudi Pro League sui giocatori locali. “L’ho detto tante volte”, ha detto Mancini in conferenza stampa. “Questo è l’unico problema che abbiamo, perché tre anni fa tutti i giocatori sauditi giocavano tutte le partite Oggi? Il 50, 60 per cento non gioca”. Un problema che ora sarà nelle mani di un nuovo allenatore.

 

Mancini ha guidato la nazionale saudita per 14 mesi, raccogliendo 9 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte in 21 partite. Nella Coppa d’Asia del 2023 i ‘Figli del deserto’ erano stati eliminati agli ottavi di finale dalla Corea del Sud. Fonti della federazione saudita (Sff) hanno riferito all’Afp che “c’erano stati contatti con Mancini per chiudere anticipatamente il contratto dalla sconfitta in casa con il Giappone”, l’11 ottobre. “La situazione non era facile”, ha aggiunto, la fonte “perché Mancini ritiene che non gli sia stata data una vera opportunità di lavorare, in più c’è il fatto che il suo contratto è molto oneroso, I risultati deludenti e le prestazioni insoddisfacenti dell’ultimo periodo hanno costretto la Sfa a operare un cambiamento”. 

AGI – Roberto Mancini ha lasciato l’incarico di allenatore dell’Arabia Saudita dopo 14 mesi. L’ex ct dell’Italia, 59 anni, era stato nominato allenatore della nazionale con un contratto di quattro anni nell’agosto 2023, in seguito alle rocambolesche dimissioni da allenatore della nazionale italiana. Una dichiarazione della Federazione calcistica dell’Arabia Saudita (SAFF), pubblicata su X, ha confermato giovedì che è stato raggiunto un “accordo congiunto” con Mancini per la separazione, mentre è stato anche affermato che il nuovo capo allenatore “sarà annunciato nei prossimi giorni dopo la conclusione delle procedure contrattuali”.
 

 
L’Arabia Saudita ha vinto solo una delle ultime cinque partite ed è attualmente terza nel Gruppo C di qualificazione asiatica per la Coppa del Mondo del 2026. Le prime due classificate del girone, composto da sei squadre, si qualificheranno automaticamente per la fase finale, che si giocherà negli Stati Uniti, in Messico e in Canada, mentre la terza e la quarta saranno costrette a giocare il turno successivo di qualificazione. 
 
L’ex allenatore del Manchester City e dell’Inter ha guidato l’Italia alla vittoria dell’Europeo del 2020, ma non è riuscito a portarla ai Mondiali del 2022 in Qatar. Il suo ingaggio era parte di un processo di grande crescita che porterà l’Arabia Saudita a ospitare la Coppa del Mondo per la prima volta nel 2034.  Il Fondo di investimento pubblico (PIF) del Paese ha intenzione di continuare a investire massicciamente nel campioanto nazionale, già ricco di stelle. Tra i calciatori che militano in Arabia Saudita ci sono Cristiano Ronaldo, Karim Benzema, Neymar, Sadio Mané e Roberto Firmino. Ma l’elenco potrebbe continuare a lungo. Mancini, come ricorda The Athletic, aveva già espresso in precedenza le sue preoccupazioni circa l’impatto di questa strategia della Saudi Pro League sui giocatori locali. “L’ho detto tante volte”, ha detto Mancini in conferenza stampa. “Questo è l’unico problema che abbiamo, perché tre anni fa tutti i giocatori sauditi giocavano tutte le partite Oggi? Il 50, 60 per cento non gioca”. Un problema che ora sarà nelle mani di un nuovo allenatore.
 
Mancini ha guidato la nazionale saudita per 14 mesi, raccogliendo 9 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte in 21 partite. Nella Coppa d’Asia del 2023 i ‘Figli del deserto’ erano stati eliminati agli ottavi di finale dalla Corea del Sud. Fonti della federazione saudita (Sff) hanno riferito all’Afp che “c’erano stati contatti con Mancini per chiudere anticipatamente il contratto dalla sconfitta in casa con il Giappone”, l’11 ottobre. “La situazione non era facile”, ha aggiunto, la fonte “perché Mancini ritiene che non gli sia stata data una vera opportunità di lavorare, in più c’è il fatto che il suo contratto è molto oneroso, I risultati deludenti e le prestazioni insoddisfacenti dell’ultimo periodo hanno costretto la Sfa a operare un cambiamento”. 

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