Ieri i rappresentanti degli stati membri UE hanno approvato la proposta che consentirà di abolire il roaming infranazionale a partire dal 15 giugno 2017.Non resta che attendere l’ultimo tassello, ovvero stabilire le tariffe all’ingrosso che dovranno pagarsi vicendevolmente gli operatori. Le negoziazioni tra Parlamento UE e Stati Membri inizieranno questa settimana.
“Questo voto ci permette di adottare in via formale la proposta sull’uso corretto (fair use) e il meccanismo di sostenibilità in linea con i nostri obblighi di rispettare la scadenza del 15 dicembre”, ha dichiarato Andrus Ansip, commissario europeo per il Mercato unico digitale.
Si parla di “roam come a casa”, ovvero la possibilità di pagare le chiamate, gli SMS e il traffico dati come se si fosse nel proprio paese.
Gli elementi chiave sono la residenza ma anche il “legame stabile” con un paese. Già, perché si è tenuto conto anche di chi lavora o studia all’estero. Gli operatori non faranno pagare alcuna tariffa di roaming per 4 mesi (e fino a un massimo di ulteriori 14 giorni); oltre questa soglia allerteranno i clienti e potranno imporre tariffe supplementari. Le cifre in ballo, oggetto di dibattito, dovranno essere comunque di poco superiori a quelle all’ingrosso.
L’obiettivo è quello di ridurre al minimo il rischio di abusi, ovvero che qualcuno approfitti di tariffe estere vantaggiose nel proprio paese di residenza.