AGI – “Noi non vogliamo contare i morti”. Recita così uno striscione esposto dai rappresentanti dei comitati di Bagnoli davanti al Maschio Angioino, a Napoli, dove si svolge la seduta monotematica del Consiglio comunale dedicata al tema del rischio vulcanico e bradisismico nell’area dei Campi Flegrei, alla presenza del capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Una ventina di attivisti si sono posizionati dietro lo striscione, in attesa dell’arrivo di Ciciliano e dei rappresentanti istituzionali. Accanto a loro ci sono anche una decina di volontari della Protezione civile che chiedono maggiore sostegno nelle loro attività quotidiane sul territorio.
Sistema di allerta
“Adesso è prematuro parlare di una cosa del genere. Sicuramente non siamo in arancione. Siamo in giallo, così come accade da diversi anni“. Lo dice il capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, rispondendo a una domanda dei giornalisti sull’ipotesi che possa cambiare il sistema di allerta per l’attività bradisismica nell’area dei Campi Flegrei. “I parametri biochimici che si registrano nella zona della caldera – spiega, a margine della seduta monotematica del Consiglio comunale di Napoli – hanno registrato un aumento dell’anidride carbonica, cosa che in una zona vulcanica è assolutamente normale e sono fenomeni che non sono tipici solo dei Campi Flegrei, ma fenomeni vulcanici secondari presenti in tutte le zone a rischio d’Italia”.
Sull’ipotesi di introdurre un nuovo sistema di allerta, che potrebbe essere a metà tra il giallo e l’arancione, Ciciliano chiarisce che, “in questo momento, non corrisponde alla verità. La commissione Grandi rischi si è riunita il 6 e il 7 marzo e ha fatto una proposta sulla base di uno studio che dura da diversi mesi, quindi molto prima della recrudescenza sismica registrata nelle scorse settimane”. Sulla base di questo studio, c’è una nuova analisi dei parametri che si stanno registrando che, messi insieme all’azione del territorio e alla continua azione sismica, “hanno dato la possibilità agli scienziati di elaborare una nuova strategia per quanto riguarda i livelli di allerta, come normalmente si fa in questi casi”. Ora si dovrà unire il lavoro degli scienziati con l’attività di pianificazione della Protezione civile e poi “si renderanno partecipi gli enti locali, la Regione e i cittadini”, conclude.
Richieste di sopralluogo
“In questo momento abbiamo ricevuto 268 istanze in totale, 155 dal Comune di Pozzuoli, 102 da Napoli e 11 da Bacoli”. Sono i dati comunicati in tempo reale dal capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, relativi alle richieste di sopralluogo per valutare il grado di vulnerabilità degli edifici privati che si trovano nell’area dei Campi Flegrei. “A fine ottobre – spiega Ciciliano a margine della seduta monotematica del Consiglio comunale di Napoli – abbiamo trasmesso agli enti locali l’esito dello studio di vulnerabilità, con le schede Plinius. Poi è servito un po’ di tempo per assicurare una buona diffusione delle informazioni e quindi, il 5 marzo, sono cominciate le richieste di intervento. Dal 24 di questo mese cominceranno gli interventi”.
Vie di fuga
“In questo momento le vie di fuga esistono e vanno sicuramente potenziate. Per quelle già esistenti e per quelle che si realizzeranno, ci aspettiamo che rimangano vie di fuga e non diventino strade affollate”. Così il capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, parlando a Napoli, a margine della seduta monotematica del Consiglio comunale dedicata al rischio vulcanico e bradisismico nell’area dei Campi Flegrei. “Se ci sono delle vie di fuga identificate come tali dai piani speditivi di Protezione civile dei singoli Comuni – spiega – e se in una di queste vie di fuga è previsto il mercato del sabato o del giovedì, sarebbe opportuno delocalizzarlo. Sono comportamenti semplicemente normali e virtuosi, che possono assumere un significato molto importante”.
Concentrazione di CO2
“Una concentrazione anomala di CO2 è stata rilevata in un istituto alberghiero di via Terracina a Napoli. Si sta mettendo in moto un’azione di controllo”. Lo dice il capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, intervenendo nel corso della seduta monotematica del Consiglio comunale di Napoli. “Alle 14 abbiamo fatto una riunione con prefettura, vigili del fuoco e Comune di Napoli – spiega – per valutare l’impatto. La scuola è vicina all’ospedale San Paolo e l’Asl ha iniziato a svolgere i sopralluoghi tecnici”.
Parlando con i giornalisti prima dell’inizio della seduta del Consiglio comunale, Ciciliano ha rassicurato i cittadini preoccupati per le alte concentrazioni di CO2 registrate in alcuni edifici. “Sono gas che si sprigionano normalmente nelle aree vulcaniche – spiega – sono effetti vulcanici secondari e vanno attentamente monitorati, ma l’anidride carbonica non è il monossido di carbonio, non è un gas tossico, però è più denso dell’aria e stratifica verso il basso”. Ciciliano ricorda che si tratta di fenomeni che avvengono da migliaia di anni, ma “è importante sapere che nelle zone depresse, quelle degli scantinati, dei box o dei sottoscala, potrebbe accumularsi più CO2 e quindi è buona norma valutare le concentrazioni con dei dispositivi che costano pochi euro”.