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Riprese dashcam: quando sono valide per l’assicurazione

Apr 12, 2024

Sempre più automobilisti equipaggiano i propri veicoli con le dashcam. Si tratta di dispositivi di registrazione montati sul parabrezza che catturano quanto accade di fronte al veicolo e, in alcuni modelli avanzati, anche dietro.

Il primo indispensabile chiarimento è tra le dashcam e le scatole nere che registrano solo i parametri del veicolo e sono destinate all’uso da parte delle autorità competenti solo in caso di incidente. Le dashcam registrano invece gli eventi davanti al veicolo. Lo fanno senza soluzione di continuità e forniscono una protezione contro truffe come falsi incidenti o danni premeditati. Resta però un interrogativo sulla loro legalità e sull’uso delle registrazioni in caso di incidente ovvero sulla loro validità ai fini assicurativi.

Cosa è la dashcam per le auto

Le dashcam per auto sono dispositivi compatti di registrazione video che vengono installati sul cruscotto o sul parabrezza dei veicoli per catturare eventi in tempo reale che si verificano di fronte al veicolo, sia in movimento sia durante la sosta. Questa pratica è analoga a quella adottata dai motociclisti che utilizzano action cam montate sul casco.

Le dashcam sono dotate di una memoria rimovibile e registrano costantemente tutto ciò che avviene nella direzione di marcia, sovrascrivendo in automatico i dati una volta raggiunto il limite di memoria, senza interrompere la registrazione. Il risultato è simile ai video diffusi online che mostrano incidenti stradali o eventi di varia natura.

Una distinzione da fare è tra le dashcam e le telecamere anteriori di parcheggio. Queste ultime sono esclusivamente strumenti di assistenza alla guida e non effettuano alcuna registrazione.

Il funzionamento delle dash cam

Le dashcam sono dispositivi relativamente semplici ma molto funzionali. Sono in genere composte da una videocamera, un supporto di montaggio e una scheda di memoria, queste apparecchiature si attivano in automatico all’avvio del motore del veicolo, avviando la registrazione in modalità loop. Questa modalità consente di sovrascrivere i file più vecchi quando lo spazio di memorizzazione è esaurito. Le dashcam più avanzate offrono molte funzionalità aggiuntive, come la registrazione ad alta risoluzione, la visione notturna, i sensori di movimento e gli allarmi di collisione.

Alcuni modelli permettono anche di collegare un’applicazione per smartphone per facilitare la visualizzazione e il trasferimento dei filmati registrati. L’installazione di una dashcam è semplice: basta fissarla al cruscotto o al parabrezza utilizzando il supporto incluso e collegarla all’accendisigari o a una presa USB per l’alimentazione. In alternativa, in alcuni casi è possibile collegare direttamente la dashcam alla batteria del veicolo per un funzionamento continuo e discreto.

Cosa prevede il Codice della Strada

L’uso delle dashcam non è soggetto a regolamentazione specifica in quanto non esiste una normativa dedicata espressamente a questi dispositivi di registrazione. In ogni caso l’articolo 141 del Codice della Strada stabilisce che il conducente deve sempre mantenere il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di eseguire tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza, inclusa la possibilità di fermare tempestivamente il veicolo entro i limiti del suo campo visivo e di fronte a qualsiasi ostacolo prevedibile.

Questo concetto è sottolineato dall’articolo 169, secondo cui in tutti i veicoli il guidatore deve godere della massima libertà di movimento per eseguire le manovre necessarie alla guida. Non esiste alcun divieto specifico sull’uso di dispositivi come le dashcam, a condizione che non limitino il campo visivo del conducente né la sua libertà di movimento. Di conseguenza, correttamente posizionate, le dashcam non violano alcuna normativa in vigore.

Quando è possibile utilizzare le immagini registrate

Sebbene l’installazione delle dashcam debba essere conforme alle norme, bisogna considerare anche le corrette modalità di utilizzo delle registrazioni. I contenuti sono soggetti alle normative europee sulla privacy: di conseguenza il possessore della dashcam è responsabile della registrazione, conservazione e possibile diffusione dei video. Non solo, ma la pubblicazione e la condivisione dei contenuti potrebbero violare la legge se nei video sono riconoscibili volti di persone o targhe di veicoli.

La condivisione di questi contenuti è ammissibile solo previa oscurazione di dati sensibili o previo consenso delle persone coinvolte nelle riprese.

Il Codice Civile italiano, come approfondiamo nel paragrafo successivo, stabilisce una serie di criteri sull’impiego di materiale registrato come prove in ambito giuridico, che comprende fotografie, video, registrazioni audio e dati digitali. Questi elementi acquisiscono valore probatorio concreto solo quando la parte processuale a cui si riferiscono non contesta la loro fedeltà agli eventi o situazioni rappresentate.

Come comportarsi in caso di incidente

L’impiego delle dashcam auto, spesso mirato a ottenere prove in caso di coinvolgimento in incidenti stradali, solleva interrogativi sulla validità delle registrazioni come evidenza nei confronti degli enti assicurativi o nei procedimenti legali successivi. Per chiarire questo punto bisogna fare riferimento all’articolo 2.712 del Codice Civile, che riguarda le riproduzioni meccaniche. Questo articolo stabilisce che le riproduzioni fotografiche, informatiche, cinematografiche e altre rappresentazioni meccaniche di fatti e cose costituiscono prova piena, a condizione che non venga contestata la loro conformità ai fatti o alle cose stesse.

In altre parole, i contenuti possono essere utilizzati come “prove atipiche” a patto che non siano oggetto di contestazione riguardo alla loro affidabilità o manipolazione successiva. Spetta al giudice valutare il video secondo il suo “prudente apprezzamento” e decidere se può essere accettato come prova legale.

La questione della durata della batteria dell’auto

Uno dei dubbi più diffusi relativi all’installazione di una dashcam riguarda il consumo della batteria dell’automobile. La maggior parte di questi dispositivi richiede una quantità relativamente modesta di energia, soprattutto se comparata con altri dispositivi elettronici presenti nel veicolo come l’autoradio, il climatizzatore e il sistema di navigazione. In termini generali, una dashcam standard assorbe tra 0,5 e 2 ampere di corrente, equivalente a un consumo energetico compreso tra 6 e 24 watt. Per avere un confronto, un’autoradio media può consumare circa 60 watt, mentre un climatizzatore può richiedere fino a 2.000 watt. In pratica, l’utilizzo di una dashcam ha un impatto trascurabile sulla durata complessiva della batteria dell’auto, a meno che non venga impiegata in modo continuativo per periodi prolungati senza ricaricare la batteria.

Bisogna quindi prestare attenzione al metodo di collegamento della dashcam all’alimentazione dell’auto. Se collegata all’accendisigari si spegne automaticamente quando il motore viene spento, riducendo al minimo il consumo della batteria. Al contrario, se collegata direttamente alla batteria dell’auto, potrebbe continuare a operare anche quando il motore è spento, comportando un consumo eccessivo di energia e potenzialmente scaricando la batteria.

Per evitare inconvenienti legati alla batteria è consigliabile utilizzare una dashcam dotata di un hardwire kit che include un sensore di tensione. Questo sensore interrompe automaticamente l’alimentazione della dashcam quando la tensione della batteria scende al di sotto di un determinato livello critico. Ed è consigliato monitorare periodicamente lo stato di salute della batteria dell’auto e sostituirla se necessario.

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