MILANO – Forte rimbalzo per la fiducia dei consumatori a luglio: l’indicatore calcolato dall’Istat passa da 109,8 a 113,4 punti, riportandosi ai livelli di gennaio, dopo il calo di giugno. Rialzo sostenuto dalle opinioni sulla situazione economica del Paese. E migliora anche il morale delle imprese (da 99,3 a 101,2) ai massimi da ottobre 2018.
Tra i settori produttivi fa eccezione la manifattura, ai minimi da gennaio 2015. Un segnale di debolezza che arriva proprio dopo il richiamo di Mario Draghi, il governatore della Bce, che ieri – al termine della riunione della Banca centrale – ha detto: “L’outlook continua a peggiorare, soprattutto nella manifattura e in quei paesi dove la manifattura è più importante (citando poi Italia e Germania, ndr), ma a causa delle catene del valore questo si propaga in tutta l’Eurozona”.
Commenta l’Istat i dati freschi di stampa: “A luglio 2019 si registra un miglioramento complessivo del clima di fiducia sia per le imprese sia per i consumatori. Per quanto riguarda le imprese, il miglioramento è generalizzato a tutti i settori con l’eccezione della manifattura dove l’indice continua a diminuire, seppure lievemente. Si evidenzia un aumento delle attese su ordini e produzione diffuso a tutti i settori. Con riferimento ai consumatori, l’indice di fiducia torna ad aumentare, riportandosi sui livelli di inizio anno. Il recupero della fiducia è condizionato positivamente dalle opinioni sulla situazione economica dell’Italia”.
Nel dettaglio dell’indagine, spiegano gli statistici, “il recupero dell’indice di fiducia dei consumatori è determinato soprattutto dalla componente economica (il rispettivo clima passa da 121,4 a 129,7) e da quella futura (l’indice passa da 112,6 a 117,4); peraltro, anche il clima personale e quello corrente migliorano passando, rispettivamente, da 105,6 a 108,0 e da 107,6 a 111,1”.
Tra le imprese, “l’indice di fiducia registra una lieve flessione nel comparto manifatturiero (da 100,7 a 100,1) ed è in risalita in tutti gli altri settori: nelle costruzioni l’indice aumenta da 140,9 a 142,8, nei servizi sale da 98,9 a 100,1 e nel commercio al dettaglio cresce da 105,2 a 109,9. Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera si rileva un peggioramento solo dei giudizi sugli ordini mentre le attese sulla produzione e i giudizi sulle scorte sono in miglioramento. Nelle costruzioni la dinamica positiva dell’indice è trainata dal deciso recupero dei giudizi sugli ordini. Con riferimento al settore dei servizi e del commercio al dettaglio, si segnala il miglioramento di tutte le variabili che compongono l’indice di fiducia”.