AGI – Con 600 imprese legate al fintech tra startup e nuove imprese, il panorama fintech italiano ha registrato una notevole crescita dei ricavi negli ultimi sette anni. Secondo i dati diffusi a Singapore da Agenzia ICE durante la nona edizione del Singapore Fintech Festival in corso dal 6 all’8 novembre, i ricavi sono moltiplicati di oltre 26 volte, da circa 123 milioni di dollari nel 2017 a oltre 3,37 miliardi di dollari nel 2024.
Organizzato dalla Monetary Authority of Singapore (MAS), il festival rappresenta uno dei più grandi eventi mondiali di settore, con oltre 66.000 partecipanti da oltre 150 paesi. In questo quadro, il padiglione italiano dell’Agenzia per il Commercio Estero e l’Internazionale Italiana, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha selezionato e presentato alla platea di investitori internazionali nove aziende italiane innovative.
Singapore, con circa 1600 fintech e un fitto tessuto connettivo fatto di normative di supporto, solide infrastrutture e ricchi capitali, costituisce uno degli hub più favorevoli. “Affermatasi in particolare a partire dal 2016, la digitalizzazione dei servizi finanziari, anche attraverso il semplice uso del telefonino, ha democratizzato l’accesso ai servizi stessi, riducendo i costi transfrontalieri. Le grandi potenzialità dei nostri talenti sono oggi proposte sul mercato del Sud-est asiatico” ha detto l’ambasciatore a Singapore e Brunei Dante Brandi.
Giorgio Calveri, Commissario per il Commercio Estero a Singapore e Filippine, ha affermato: “Si prevede che il mercato fintech globale esploda nel 2025, con i pagamenti transfrontalieri che dovrebbe aumentare da 1,31 trilioni di dollari nel 2023 a 3,80 trilioni di dollari entro il 2030. Siamo ad un momento cruciale in cui è importante per Singapore e Italia condividere le loro prospettive e innovare per soddisfare questa crescita”.
Claudia Segre, vice presidente di Assofintech (l’associazione no profit che rappresenta tutti i player del Fintech e Insurtech italiani) volata nella città-stato per l’occasione, ha ricordato il Memorandum of understanding siglato nel 2023 con Singapore Fintech Association per il supporto delle sinergie tra i due Paesi. “Almeno il 30% delle aziende fintech italiane sono partecipate da investitori esteri, soprattutto europei, a dimostrazione dell’ appetibilità del mercato italiano, anche grazie al Pnrr. Questo è un anno di rilancio dopo una contrazione di investimenti dal venture capital. Nel 2025 una delegazione di fintech di Singapore sarà in Italia e Milano, hub italiano per eccellenza, vuole essere la porta d’Europa.”
Segre ha ricordato i passi in avanti compiuti dal sistema normativo italiano, come il decreto del 2023, l’attenzione del governo durante la Presidenza del G7, il dialogo con Università, centri di ricerca e istituzioni per favorire l’aggregazione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ma ha sottolineato il persistere di una certa diffidenza culturale, “soprattutto verso le criptovalute, rispetto ad un luogo come Singapore in cui il 30% degli scambi avvengono in bitcoin, dimostrando che è possibile coesistere con le cripto in modo sicuro e monitorato. Oggi però bisogna ricordare sempre più che il futuro delle fintech è cruciale per il welfare, la sostenibilità e la responsabilità sociale delle imprese, contribuendo a inclusione e benessere sociale, con settori emergenti come longevitech e femtech.”