AGI – Calano le vendite di Cd e cassette, ‘tiene’ il vinile i cui ricavi sono in crescita ma in misura modesta. Piu’ in generale, la crescita dei ricavi globali della musica si e’ piu’ che dimezzata lo scorso anno, segnando un’inversione di tendenza rispetto all’impennata della domanda registrata durante la pandemia. Secondo i dati dell’IFPI, che rappresenta l’industria discografica mondiale, e riportati dal Financial Times, lo scorso anno i ricavi totali della musica sono aumentati del 4,8%, raggiungendo quasi 30 miliardi di dollari. Si tratta, riferisce Ft, di una flessione rispetto alla crescita di oltre il 10% del 2023 e segna la crescita piu’ lenta da quasi un decennio. Dopo il balzo del 13,4% del 2023, i ricavi sono scesi del 3,1% a 4,8 miliardi di dollari, con qualche distinguo: se le vendite dei dischi in vinile continuano a crescere seppur in modo contenuto grazie al mercato dei collezionisti, arretrano quelle di CD e cassette.
I nuovi dati arrivano mentre i dirigenti dell’industria musicale sono alle prese con i timori sull’impatto dell’IA sulle leggi sul copyright: nel Regno Unito, il governo sta valutando se consentire alle aziende di IA di estrarre e copiare musica a meno che le stesse aziende non “rinuncino” espressamente. Le proposte hanno scatenato una reazione negativa da parte degli artisti che temono che i piani rischino di minare il settore.
Victoria Oakley, amministratore delegato di IFPI, ha dichiarato che è “molto chiaro che gli sviluppatori di sistemi di IA generativa che gestiscono musica protetta da copyright senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti rappresentano una minaccia molto reale e presente per l’arte umana”. Nel frattempo Dennis Kooker, presidente del business digitale globale di Sony Music Entertainment (che ha rimosso più di 75.000 esempi di materiale generato dall’IA con le sue piu’ grandi star) ha osservato, riferisce sempre Ft, che “le aziende tecnologiche di IA stanno facendo pressioni sui governi di tutto il mondo per creare eccezioni e scappatoie in questa legge”.
Di contro, gli abbonamenti a pagamento a servizi come Spotify, YouTube Music e Apple Music hanno continuato a trainare i ricavi musicali lo scorso anno. I ricavi dello streaming in abbonamento a pagamento sono aumentati del 9,5%, il che, se combinato con i servizi supportati dalla pubblicita’, ha fatto si’ che il mercato dello streaming complessivo abbia superato i 20 miliardi di dollari, mentre gli utenti di account in abbonamento sono cresciuti del 10,6% fino a 752 milioni a livello globale. Le piattaforme musicali si stanno ora concentrando anche sull’aumento del ricavo medio per consumatore, ad esempio aumentando i prezzi e creando nuovi livelli di servizi “premium”. Ogni regione ha registrato un aumento delle entrate nel 2024, ma gli aumenti maggiori si sono verificati nei mercati piu’ emergenti in Medio Oriente, Africa e America Latina.