BRINDISI – L’hanno ricattata e perseguitata con la minaccia di pubblicare sui social network i video hard filmati di nascosto mentre facevano sesso con lei. Ma lei ha reagito. La vittima, residente nel Brindisino, ha denunciato e fatto da esca per incastrare i quattro aguzzini che pretendevano mille euro ciascuno in cambio del silenzio. Mentre la donna consegnava il denaro con una telecamera nascosta, i militari al comando del capitano Nicola Maggio sono intervenuti arrestando gli estorsori in flagrante.
“L’ho fatto per me stessa, ma anche per Tiziana”, racconta la vittima che ha denunciato i quattro giovani di Francavilla Fontana, fra cui un minorenne, accusati di estorsione. Le manette ai polsi dei tre braccianti e del 16enne sono scattate nello stesso giorno una sentenza del tribunale civile di Napoli ha riconosciuto l’obbligo da parte di Facebook di rimuovere i video a luci rosse che ritraevano Tiziana, la ragazza he il 13 settembre si è tolta la vita per non avere retto alla vergogna di vedere quei filmati sul web.
Quando sono cominciate le minacce?
“Non mi vergogno a dirlo, sono single e posso fare quello che voglio: ho avuto rapporti con ciascuno di loro singolarmente. In un paio di occasioni in gruppo, ma non ho mai autorizzato nessuno a prendere il telefonino e filmare. Né mi sono accorta che lo facevano. Mi sono accorta invece che ho fatto il più grande errore della mia vita a fidarmi di loro quando sono cominciate le minacce, a qualche giorno di distanza dai nostri incontri. Si erano messi d’accordo, ancora adesso non riesco a crederci. Avevano filmato tutto e minacciavano di pubblicare i filmati su Facebook. Ho pianto, all’inizio. Li ho pregati, mi sono disperata. Poi un’amica mi ha convinta: denunciali. Ci ho messo un poco di tempo a decidermi. Ma poi l’ho fatto”.
Fra le persone che l’hanno minacciata c’era anche un minorenne.
“Sì. Ed era il più violento di tutti: alzava spesso la voce. Inutile dire che anche lui, assieme agli altri, mi ha insultata in tutti i modi. Ma io dico: davvero si può essere così? Gli uomini sono capaci di ogni cosa. In fondo quelli sposati erano loro e non io. Io sono libera di fare quello che voglio. Se queste cose le fa un uomo se ne vanta al bar, noi invece dobbiamo morire di vergogna: magari impazzire e toglierci la vita come ha fatto Tiziana. Io ho voluto reagire, come ha fatto la ragazza di Ostuni (la 27enne che denunciò l’ex accusandolo di avere pubblicato senza autorizzazione un video che li ritraeva in intimità). Adesso la peggio l’hanno avuta loro, di certo. Provo una grande rabbia, altro che vergogna. Ma adesso penso che me ne andrò”.
Pensa di lasciare la sua città?
“Ci stavo pensando da diverso tempo a rifarmi una vita da un’altra parte. Magari me ne vado a Milano. O a Bologna, dove vive la mia amica che mi ha convinta a denunciare. Magari al Nord è diverso. Qui le prime a giudicarti sono le altre donne. Ma poi, se guardi bene, nelle famiglie succede davvero di tutto”.
E alla sua famiglia ha raccontato quello che stava vivendo?
“No, i miei non sanno e non devono sapere niente. Non so se li farebbe soffrire di più il fatto che sono andata con quelli o il fatto che mi hanno tolto il sonno e hanno tentato di togliermi la vita. Non giudico Tiziana, ci mancherebbe altro, ma credo lei abbia sbagliato: se tutte crolliamo alla fine hanno ragione loro a umiliarci, minacciarci come donnacce mentre loro fanno gli eroi”.
Chi le è stato vicino oltre alla sua
amica?“I carabinieri. Sono stati anche loro a darmi la forza. Mi hanno detto: non ti preoccupare, li prendiamo. E li hanno presi”.
Ha qualcosa da rimproverarsi in questa storia?
“Sicuramente: il fatto che mi sono fidata di loro, l’essermi lasciata andare. Non avrei dovuto. In una cosa però hanno vinto: adesso non mi fido più degli uomini e non so se riuscirò mai più a fidarmi di qualcuno”.