Fino a sei anni di carcere, e sino a 15mila euro di multa. quanto prevede l’emendamento 1.500 sul revenge porn, approvato dalla Camera anche con i voti dell’opposizione. Chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5mila a 15mila euro, si legge nel testo dell’emendamento. I gruppi alla Camera hanno dunque trovato un accordo sulla materia che la scorsa settimana aveva spaccato l’Aula, con le deputate di Forza Italia e del Pd che hanno occupato i banchi del governo in segno di protesta, per la bocciatura del reato di revenge porn. Che marted tornato all’esame del Parlamento, nell’ambito dell’esame del ddl Codice Rosso, che ha lo stesso nome delle emergenze pi gravi nei pronto soccorso e punta a tutelare le vittime di violenza domestica e di genere. In commissione Giustizia, maggioranza e opposizione hanno votato un emendamento unitario che riscrive la norma a prima firma Federica Zanella. L’emendamento, illustrato dalla relatrice Stefania Ascari (M5s), ha ottenuto voto unanime: 461 s e nessun voto contrario. Il nuovo reato di revenge porn punisce penalmente la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata.