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Reddito di cittadinanza, via alle convocazioni per trovare un lavoro

Ago 31, 2019
MILANO – Finora si sono visti riconoscere il sussidio, adesso si dovranno attivare per cercare di trovare un lavoro e uscire dalla situazione di difficoltà. Con lunedì partono le “chiamate” ai percettori del Reddito di cittadinanza da parte dei Centri per l’impiego. Si tratta delle famiglie, intorno a 350 mila, che tra aprile e luglio hanno iniziato ad incassare il beneficio sulla carta gialla.

La convocazione arriva dopo una serie di ritardi: la norma prevede che la ricerca di lavoro cominci 30 giorni dopo il pagamento, per i primi beneficiari siamo a cinque mesi. Ci son voluti mesi per sistemare la questione dei navigator e la loro distribuzione tra le regioni e soltanto con l’accordo di fine giugno la macchina si è rimessa in moto. Inoltre, le strutture informatiche sono state complesse da gestire e per questo la convocazione potrà arrivare con ogni mezzo.

Secondo le stime del ministero del Lavoro, sono poco più di 704 mila i beneficiari che verranno convocati per sottoscrivere il “patto per il lavoro”. Si tratta di meno di una persona su tre che ricevono il beneficio: gli altri saranno indirizzati al patto sociale dei Comuni, o non avranno obblighi particolari. A dire il vero, sottolinea Italia Oggi, il decreto sul vero e proprio patto per il lavoro non è mai nato, quindi si continua a lavorare con lo strumento del “patto di servizio” che già impegna coloro che si iscrivono nelle liste di disoccpazione.

Cosa prevede questo impegno dei beneficiari del Rdc? Ricorda la norma che “il beneficiario devecollaborarecon l’operatore addettoalla redazione del bilancio delle competenzeerispettare gli impegni previsti nel Patto per il lavoro, tra i quali rientra quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue (una in caso di rinnovo)”. Cosa si intende per offerta “congrua”? Tre principi la inquadrano: coerenza tra l’offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate; distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico; durata dello stato di disoccupazione.

Quanto alla distanza, si ricorda che nei primi dodici mesi di fruizione del beneficioè congrua un’offerta entro cento chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici, se si tratta di prima offerta, ovvero entro duecentocinquanta chilometri di distanza se si tratta di seconda offerta, ovvero, ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di terza offerta”; passato un anno, “è congrua un’offerta entro duecentocinquanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario nel caso si tratti di prima o seconda offerta, ovvero, ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di terza offerta”; se si arriva infine a rinnovare il beneficio,”è congrua un’offerta ovunque sia collocata nel territorio italiano anche nel caso si tratti di prima

offerta”. La distanza si ferma a 100 chilometri se in famiglia ci sono persone con disabilità.

Insieme al patto per il lavoro, i beneficiari del Rdc si garantiscono l’assegno di ricollocazioneda spendere nei Centri per l’impiego o negli altri soggetti accreditati: prevede di accedere a corsi di formazione e, in caso di assunzione, consente il versamento di un assegno al centro che ha formato il lavoratore.


Dove partiranno le convocazioni? Dice Anpal Servizi che la gran parte dei soggetti avviabili al lavoro risiede nelle principali regioni del sud Italia; circa il 65% dei beneficiari infatti proviene da Campania (178.370), Sicilia (162.518), Calabria (64.057) e Puglia (50.904). Ed è proprio in questi territori che i navigator dovranno impegnarsi di più visto che la distribuzione dei percettori del Reddito di cittadinanza destinatari di politiche attive riflette fatalmente lo scenario occupazionale. E così, rispetto ad una media nazionale che vede 236 disoccupati in carico ad ogni navigator, al sud il rapporto varia dai 379 di Campania e Sicilia ai 377 della Calabria, mentre all’opposto si trovano ad esempio Lombardia e Veneto dove ciascuno dei navigator previsti dovrà fornire assistenza tecnica a 102 disoccupati”.

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