MILANO – Il reddito di cittadinanza potrebbe avere l’effetto collaterale di scoraggiare i più giovani dal cercare un posto di lavoro. È l’allarme lanciato da Confindustria nel corso della sua audizione al Senato sul cosiddetto decretone, il provvedimenro che include il nuovo sussidio che sostituirà il Rei e Quota 100. “I 780 euro mensili potrebbero scoraggiare dal cercare un impiego considerando che in Italia lo stipendio mediano dei giovani under 30 si attesta a 830 netti al mese”, ha detto Pierangelo Albini, direttore dell’area Lavoro e Welfare di Confindustria. Nel dettaglio, ha detto, lo stipendio si attesta a 910 euro al nord, 820 euro per i neo laureati, che può scendere fino a 700 euro per i non laureati al Sud. “Temiamo che questo strumento anzichè incentivare l’offerta, ovvero muovere le persone a cercare occupazione, abbia un effetto di scoraggiamento”, ha detto. Questo, secondo Confindustria, si desume da due aspetti: “il livello troppo elevato del beneficio economico” e “il meccanismo di scelta per disciplinare il cuneo tra beneficio che percepisce il nucleo familiare nel suo insieme e i redditi di lavoro”.
L’associazione delle imprese si è soffermata anche sul tema pensionistico, sottolieando i rischi della temporaneità e dell’exccezionalità delle misura varata dal governo. Quota 100, ha detto Albini, è “un provvedimento che ha una sua positività nel momento in cui introduce un meccanismo di flessibilità delle uscite ma bisogna considerare gli equilibri complessivi del sistema”. “Bisogna capire se parliamo di una regola o di un’eccezione”, ha aggiunto, perchè se si tratta di un’eccezione “bisogna avere chiarezza che stiamo facendo un’eccezione temporanea di tre anni e chi si vede escluso per pochi mesi chiederà un altro intervento”. “Non riusciamo mai a mettere in cantiere la costruzione di uno strumento solido che consenta la flessibilità di pensionamento invece continuiamo a costruire eccezioni rispetto alla regola che alimentano aspettative”, ha concluso Albini.
Critiche anche da Rete Imprese. Secondo il presidente Giorgio Merletti il reddito di cittadinanza “rischia nel tempo di prevalere la componente assistenziale se esso non verrà accompagnato da subito da tutti i provvedimenti amministrativi e dagli investimenti in risorse umane e tecnologia per la realizzazione della finalità primaria, di innescare processi virtuosi per la ricerca di occupazione”.