• 2 Ottobre 2024 20:21

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Reddito dei tassisti, in media dichiarano 15.000 euro all’anno

Giu 21, 2024

È tempo di dichiarazione dei redditi, da sempre un periodo in grado di scatenare preoccupazioni, discussioni e polemiche di vario titolo e grado. Questa volta dentro al calderone delle critiche ci è piombata con tutte le gambe la categoria dei tassisti italiani rea, secondo l’opinione pubblica, di dichiarare appena 15.000 euro all’anno, a fronte però di un’affluenza turistica nelle principali città italiane da capogiro. Senza troppi giri di parole, i tassisti con queste dichiarazioni si aggirerebbero intorno a uno stipendio lordo di 1250 euro al mese. Questo almeno secondo i dati che si sono registrati tra il 2017 e il 2019. 

L’anomalia italiana dei tassisti

Scorrendo la cartina geografia del nostro bellissimo Stivale, arriviamo alla città di Napoli, meta turistica di grandissimo pathos e uno dei luoghi d’arte di raffinata bellezza. Qui, la categoria dei tassisti – osservando le dichiarazioni dei redditi – sembra avere un giro d’affari molto ristretto, poiché in media vengono dichiarati appena 6725 euro lordi. Questo fa del capoluogo partenopeo il fanalino di coda del Belpaese, nonostante le tariffe per una singola corsa sulle strade di Napoli siano considerate dai più come esorbitanti.

Risalendo la penisola italica va un po’ meglio a Roma. Nella città eterna i tassisti dichiarano in media 12.817 euro, anche se il discorso è analogo a quello visto per Napoli, con una marea di turisti – e non solo – pronti a saltare costantemente a bordo dei bianchi taxi che si lanciano sulle vie della “Dolce Vita“. La situazione va un po’ meglio a Milano, nella quale i tassisti dichiarano una media di 19.591 euro lordi, mentre in cima alla graduatoria spicca Bologna, capoluogo dell’Emilia-Romagna, con una cifra di 20.298 euro lordi.

I dubbi sollevati da più parti

Secondo uno studio intrapreso da parte de Il Sole 24 Ore questi redditi dichiarati sarebbero incompatibili con le spese di manutenzioni e gli altri costi che i tassisti devono affrontare, in sostanza, con regolarità. Andando a scandagliare la situazione più nel dettaglio, se queste dichiarazioni dei redditi fossero tutte reali e veritiere, i tassisti lavorerebbero tutti quanti in perdita.

I tassisti hanno voci come acquisto, manutenzione e tasse dell’auto, carburante, e, soprattutto, licenze. È notorio che il settore non ha un buon livello di concorrenza. Motivo, questo, che rende le licenze, cioè le autorizzazioni comunali per poter esercitare la professione, molto care: alcune toccano cifre di 150.000 euro, come accade a Bologna. Molto spesso chi decide di iniziare a fare questo mestiere accede a un prestito, che ripagherà nel corso della carriera, aggiungendo un’altra spesa mensile a quelle già elencate.

Gli interventi governativi

Con i guadagni dichiarati, i costi diventerebbero insostenibili. L’analisi dei numeri fa pensare che al ministero dell’Economia potrebbero esserci dei dati mancati di redditi non dichiarati, guadagnati attraverso il pagamento in contante. Una pratica molto comune che rende facile l’evasione fiscale e che il governo Draghi ha cercato di contrastare introducendo, nel 2022, l’obbligo di detenere un Pos nella vettura per poter garantire ai clienti un pagamento elettronico, rintracciabile.

Ovviamente questa condizione assurda solleva molti dubbi tanto che il Governo sarebbe pronto a mettere mano a nuove misure fiscali. Tra queste anche il Concordato Preventivo Biennale. Con tali misure l’obiettivo sarebbe quello di ridurre l’evasione fiscale molto forte e presente in particolare in determinate categorie.

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