I carabinieri dei beni culturali hanno ritrovato il Sant’Ambrogio trecentesco rubato il 10 marzo scorso dalla Pinacoteca di Bologna, in via delle Belle Arti, in pieno orario di apertura del museo. L’operazione, coordinata dalla Procura di Bologna, ha portato anche al ritrovamento di altre due opere trafugate: la Crocifissione e discesa al Limbo del XIII secolo, rubata a febbraio dalla Pinacoteca di Faenza, e il Ritratto di donna, della met del XVII secolo rubato a marzo dal Museo Civico S. Domenico di Imola. Tutti i particolari dell’indagine che ha portato al ritrovamento delle tre opere rverranno chiariti in una conferenza stampa che si terr questa mattina alle 10.30 a Bologna nell’aula Gnudi della Pinacoteca Nazionale.
Il Sant’Ambrogio rubato a Bologna un’opera della seconda met del XIV secolo, attribuita a Giusto de’ Menabuo. Il ladro era sfuggito alle telecamere e ai sistemi di sicurezza facilitato nell’impresa evidentemente anche dalle piccole dimensioni del quadro, 19,3 centimetri per 19, e che vale circa 70mila euro.
Quanto alla Crocifissione e discesa al Limbo rubata a Faenza, si tratta di un quadro del tredicesimo secolo del valore stimato in alcune centinaia di migliaia di euro. un’opera a tempera su tavoletta di legno di dimensioni 35 per 28 centimetri ed stata realizzata da un anonimo. Ad accorgersi del furto era stato un dipendente comunale che durante un giro di ispezione aveva trovato la cornice vuota ancora appesa e a terra il pannello sul quale era montata l’opera. In questo caso si era ipotizzato che il dipinto fosse stato nascosto sotto a un indumento invernale o dentro a una borsetta durante gli orari di visita.
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