Ingegneri di ottovolanti
Il lato finanziario è quindi l’aspetto più semplice da gestire durante la partita, tuttavia è sempre meglio trascorrere i primi momenti di gioco sperimentando grazie a un’utilissima modalità sandbox. Purtroppo Planet Coaster non ha un vero tutorial che introduce tutti gli elementi e strumenti disponibili, ma solo alcuni video che mostrano i comandi più basilari e la costruzione di una semplice montagna russa.
Grazie all’interfaccia molto semplice e intuitiva è comunque molto facile iniziare a costruire fin da subito il proprio parco in maniera elaborata. I percorsi per i visitatori si definiscono facilmente e possiamo deciderne la lunghezza, la larghezza e la curvatura oppure seguire la griglia per posizionarli in maniera precisa. Evitare strettoie è fondamentale per permettere uno spostamento ordinato dei visitatori, anche se ciò, a parte l’aspetto estetico, non influisce sulla loro velocità di movimento.
Ovviamente senza attrazioni il nostro parco non attirerà molti clienti e quindi è necessario iniziare a posizionarne qualcuna per caratterizzarlo. Queste si dividono fra 28 giostre e 28 montagne russe che si ripartiscono fra quelle tranquille destinate alle famiglie e quelle adrenaliniche rivolte a un pubblico più adulto.
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Ogni attrazione presenta inoltre tre diversi parametri: divertimento, paura e nausea. Spostamenti veloci e repentini cambi di direzione ovviamente aumentano il divertimento ma anche la paura e la nausea. Più il primo valore è alto meglio è, mentre la paura dev’essere presente ma non non in maniera esagerata e infine la nausea prodotta dall’attrazione dovrebbe sempre mantenersi bassa. Con gli ottovolanti questi parametri dipendono direttamente da come progettiamo il percorso; invece nelle giostre possiamo variarli in modo minore definendo la durata e lo schema delle animazioni.
Il controllo che abbiamo sulle attrazioni è totale a partire dal tempo di attesa prima che la corsa inizi, indipendentemente dal numero di persone a bordo, o viceversa far cominciare la corsa solo quando la giostra o l’ottovolante è abbastanza carico. Per le attrazioni più amate è inoltre utile costruire un percorso destinato alla fila abbastanza lungo per non perdere potenziali clienti. Poi, se vogliamo, possiamo anche mettere in vendita i pass vip che permettono ai visitatori di saltare parte della cosa e perfino sostituire la musica di sottofondo dell’attrazione con quella salvata nel nostro computer.
![Planet Coaster](/data/thumbs/8/1/8/5/planet-coaster-18757ae373c9692ceb34a0129f0d82acc.jpg)
Planet Coaster però dà il meglio di sè con l’editor delle montagne russe. Anche in questo caso il divertimento, la paura e la nausea generati dalla nostra creazione sono fondamentali ma soprattutto molto complessi da gestire. Un binario che cambia improvvisamente e bruscamente direzione, che si butta in picchiata o che esegue continui avvitamenti non è il modo migliore di costruire un ottovolante, perché risulterà troppo spaventoso e nauseabondo per ottenere un giudizio positivo da parte dei visitatori, che quindi lo snobberanno.
Bisogna quindi ragionare quando si posiziona ogni singolo pezzo e deciderne attentamente la lunghezza, la curvatura, la torsione e la pendenza e infine testare di volta in volta il proprio lavoro. Fortunatamente possiamo anche far combaciare i binari fra loro grazie al comando di autocompletamento ed evitare così assurde curve e flessioni durante la corsa se ci si affida solamente ai propri occhi.
Una volta iniziato il test sono mostrati in tempo reale i tre diversi parametri dell’ottovolante, che è poi possibile controllare nel dettaglio applicando al percorso una colorazione che va dal verde al rosso e allo stesso modo è possibile vedere la velocità e la forza G rispetto ai tre assi in ogni punto. Ciò consente di correggere i punti più problematici, modificando il binario e aggiungendo freni più o meno efficienti.
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Questo sistema è molto più complesso di quanto non sembri e riuscire a costruire un ottovolante fruibile e capace di seguire lo schema che abbiamo in mente richiede pazienza e tempo, soprattutto nelle prime ore di gioco. Pian piano però si riuscirà a dar vita a corse sempre più elaborate, grazie anche alla grande varietà di ottovolanti. Si parte dalle più semplici montagne russe in legno, in cui è necessario portare il carrello al punto più alto e lasciare che la gravità faccia il resto, fino ad arrivare ai modelli più recenti e adrenalinici che consentono giri della morte e avvitamenti a 360°; insomma ce n’è per tutti i gusti e certamente la varietà offerta evita di costruire un parco con le stesse identiche attrazioni.
Infine per rendere la propria montagna russa ancora più elaborata si possono sfruttare gli attivatori e gli effetti speciali. Fumo, fuoco, esplosioni, scintille e non solo possono essere attivati quando i vagoni arrivano a un determinato punto della corsa ed ecco che quando l’ottovolante raggiunge lentamente il picco prima dell’ultima discesa incominciano delle fiammate che aumentano il divertimento – o anche la paura se posizionate male – dei visitatori.