Dragon Ball FighterZ – PS4
Dragon Ball FighterZ è il nuovo titolo di Bandai Namco ispirato al mitico manga delle sette sfere del drago. Il titolo è sviluppato da Arc System Works, gli autori di Guilty Gear, che hanno dato un’impronta classica bidimensionale, ma dando spazio a un sistema di combattimento immediato e ricercato allo stesso tempo. Artisticamente, vengono toccate vette mai raggiunte dalla serie nel mondo dei videogiochi.
Le sette sfere del drago non sono solo gli oggetti fantastici più cercati nell’universo, ma anche quelli che hanno accompagnato flotte di giovani di ogni generazione con Goku e soci per oltre trent’anni, legando diversi mondi ludici come quello del fumetto, degli anime e, soprattutto quello dei videogiochi. Infatti, l’universo di Dragon Ball creato da Akira Toriyama ha ispirato ben 66 videogiochi e Dragon Ball FighterZ si pone l’obiettivo di essere il titolo definitivo per ogni amante della serie.
Per lo sviluppo di Dragon Ball FighterZ, Bandai Namco ha voluto adottare una sorta di ‘punto zero’, senza tenere conto di quanto fatto con le serie di Dragon Ball Budokai Tenkaichi e la più recente Dragon Ball Xenoverse, pensando a un titolo che potesse essere un picchiaduro alla vecchia maniera, sposando le meccaniche bidimensionali pur sfruttando un potente comparto grafico.
Un compito di questo tipo non poteva essere più azzeccato per i ragazzi di Arc System Works, con un bagaglio di esperienza di trent’anni nel settore e autori di picchiaduro come BlazeBlue e Guilty Gear.
Il tocco di Toriyama
Dragon Ball FighterZ inizia con una grande sala d’attesa, che raffigurando diverse piazze propone per ognuna di esse una modalità di gioco. Sin dall’inizio abbiamo a disposizione le modalità di allenamento, Storia, Arcade, battaglia locale e infine il multiplayer online. Il giocatore si muove nella sala d’attesa grazie a un avatar personalizzabile scegliendo tra i volti noti della serie e colori sbloccabili comprando delle capsule Z con la moneta virtuale del gioco: lo Zeni.
Per poter familiarizzare subito con le meccaniche di gioco è possibile seguire un tutorial approfondito nella sua modalità dedicata, oppure iniziare da subito con la modalità Storia, che nei primi match illustra tutte le principali mosse per dare vita al combattimento.
Contrariamente a quanto visto nella moltitudine di titoli dedicati a Goku e soci, in Dragon Ball FighterZ viene accantonata la narrazione delle origini, l’intera serie Z (che ormai abbiamo visto e giocato in tutte le salse) e viene dato spazio a una trama nuova e originale scritta direttamente da Akira Toriyama.
La comparsa di un nuovo androide, il N°21 (personaggio inedito), il ritorno del Red Ribbon del Dottor Gelo, mentre delle onde misteriose portano un’invasione sulla Terra di cloni malvagi di Goku, Trunks, Gohan, Cell e molti altri. Noi giocatori – come protagonisti veri e propri – saremo una misteriosa anima che dall’inizio prenderà il possesso del corpo di Goku, infrangendo una sorta di “quarta parete”, e che giustifica il legame tra i personaggi che lotteranno in team-tag nel corso dei combattimenti.
La trama inizialmente potrebbe sembrare un misero espediente per questa nuova scazzottata, ma vi garantiamo che lo spirito originale della serie è stato preservato al meglio, includendo anche tantissimi rimandi alla storia canonica.
Il picchiaduro che piacerà a tutti
È giunto il momento di prendere il pad e menare. Forte e veloce. È proprio questo l’approccio che i ragazzi di Arc System hanno deciso di offrire. Si tratta di un sistema di gioco che sicuramente piacerà ai neofiti e che vogliono solo godersi questa nuova epopea di Goku insieme a tutte le mosse spettacolari, mosse che sono eseguibili in buona parte con estrema facilità.
Ma badate bene, che schiacciare furiosamente e a casaccio i tasti del vostro pad, alla lunga, non è di certo la tecnica migliore. Vediamo nel dettaglio cosa bisogna fare per condurre un buon incontro.
Prima di tutto dimenticate i tasti calcio, pugno e presa: gli sviluppatori hanno diviso i tasti d’attacco per intensità a partire dal tasto quadrato (in questa versione per PS4) andando ad aumentare la loro intensità in senso antiorario sino ad arrivare alla X che permette di lanciare degli attacchi energetici. I tasti dorsali “L” sono riservati ai cambi tag di squadra e alle combo di coppia, mentre i dorsali “R” permettono di eseguire uno spezza-guardia con l’impeto del drago e attacchi molto più potenti se combinati in sequenza, come l’attacco Big Bang.
È vero che la pressione ripetuta e veloce di un singolo tasto come quadrato o triangolo porterà a delle semplicissime e spettacolari combo che devasteranno il vostro avversario, ma i colpi più efficaci si ottengono con combo di tasti molto più ricercate. Quindi come detto in precedenza, premere tasti a caso potrà farvi gioire nei primi match contro la CPU e affrontare in maniera quasi dignitosa lo Story Mode, ma davanti a un avversario incontrato online le cose potrebbero essere molto più complesse. Chiaro?
Ogni serie di combo o colpi speciali andati a segno vi permette di riempire la vostra barra di potenza fino a 7 livelli e di racimolare le mitiche 7 sfere del drago durante il match. Una volta ottenute le sette sfere, come tutti voi saprete, potrete evocare il Drago Shenron, che esaudirà uno dei vostri desideri, come recuperare la vostra energia, riportare in vita uno dei componenti del vostro trio e infine diventare invincibili.
Sfruttare al meglio l’intero terzetto durante il match, senza prediligere un combattente in particolare, vi aiuterà a accumulare punti esperienza in modo omogeneo per ogni personaggio, inoltre, se doveste usare quasi esclusivamente un combattente (facendo gli asociali con il resto del team), quest’ultimo non recupererà del tutto l’energia per il prossimo scontro.
Come potete vedere, Dragon Ball FighterZ cerca di premiare costantemente in ogni aspetto una buona strategia senza lasciare nulla al caso.
Quando il gioco si fa duro
Una volta affinato il proprio stile e dopo aver fatto un po’ di gavetta con una modalità storia che ci porterà via quasi 15 ore di gioco, è possibile cimentarsi con le modalità più ardue offerte da questa gemma di Bandai Namco: l’Arcade e il multiplayer.
Per quanto riguarda l’Arcade, è possibile scegliere tra 21 lottatori, ai quali si aggiungeranno l’Androide 21 (una volta ultimata la modalità Storia) e le versioni SSGSS (Super Saiyan Blue) di Goku e Vegeta dopo aver raggiunto determinati obiettivi di gioco. Si tratta di un roster che potrebbe sembrare piuttosto risicato, ma non è escluso che altri personaggi saranno aggiunti col tempo.
Questa modalità prevede di far affrontare una specie di serpentone con una gestione piramidale. La piramide è caratterizzata da una serie di bivi con tre forme di combattimento differenti, ovvero la Via del Serpente con tre match di fila, Estrema Gravità con cinque e la Stanza dello Spirito e del Tempo, che ne prevede sette.
Ogni incontro ultimato ci rilascia un giudizio che sarà determinante per calibrare la difficoltà del prossimo avversario. Ma se siete stati così bravi a finire l’Arcade, il gioco vi premia con la Modalità Difficile… indispensabile per ottenere le versioni SSGSS di Goku e Vegeta!
La modalità multiplayer può essere affrontata in locale fino a un massimo di 16 giocatori, oppure con l’online.
Tutto l’online di Dragon Ball FighterZ si svolge nella stanza di attesa, dove è possibile partecipare all’incontro Mondiale con match classificati e bilanciati con il proprio livello di esperienza in chiaro (un po’ come avviene con Injustice), incontro nell’Arena affrontando esclusivamente i giocatori presenti nella stanza e infine con l’incontro Ring possiamo creare un incontro personalizzato secondo i nostri criteri di gioco personali o partecipare ai match creati da altri utenti.
Abbiamo atteso il giorno dell’uscita nei negozi e il momento della stesura di questa recensione, sperando che la gestione lacunosa dei server riscontrata in fase beta e anche nel gioco definitivo, venisse ottimizzata. Purtroppo ancora oggi gli incontri nelle arene (anche cambiando stanze e nazione) non permettono agli utenti di sfidarsi regolarmente, venendo spesso espulsi dalle stanze. Secondo quanto emerso durante lo scorso weekend, i malfunzionamenti dell’online sono imputabili anche ad alcuni problemi tecnici che riguardano il PlayStation Network.
La situazione è leggermente migliorata negli incontri mondiali, ma ancora non ci siamo. Confidiamo in Sony e Bandai Namco affinché la situazione venga migliorata nei prossimi giorni, per dare al gioco la componente online funzionale e divertente che merita.
AGGIORNAMENTO: Oggi abbiamo provato a lungo i match mondiali, arena e ring, non riscontrando particolari problemi. Dunque l’ultimo fix eseguito sulla rete PlayStation ha coinvolto anche Dragon Ball FighterZ che finalmente potrà godere di una componente online nel pieno delle sue funzioni!
L’arte anime al servizio del videogioco
L’esperienza avuta con questo nuovo titolo di Dragon Ball ci ha insegnato che lo stile anime e Unreal Engine 4 è un sodalizio praticamente perfetto se è guidato dalle sapienti mani degli sviluppatori di Arc System, tale al punto da raccogliere il plauso del fan più accanito ed esigente della serie.
Se dal vostro primissimo approccio con uno dei videogiochi ispirati alla serie di Dragon Ball, avete sempre sognato un gioco che avesse una grafica identica alla controparte dell’anime originale, beh… stavolta l’obiettivo è stato centrato in pieno.
I lottatori di questo picchiaduro sono rappresentati in maniera superba, praticamente identici a quello che avete visto in TV fino adesso, curati nei minimi dettagli e con delle animazioni che vi faranno dimenticare di stare giocando a un videogioco anziché guardare una delle nuove puntate di Dragon Ball Super. E non è tutto.
Ogni minimo dettaglio trasuda lo spirito originale della serie, con continui rimandi alla storia originale, proprio nelle scene di apertura – impossibili da saltare per la bellezza che offrono – e di chiusura di ogni incontro.
Il doppiaggio giapponese è quello originale della serie e, nonostante sia disponibile anche la lingua inglese, dubitiamo fortemente che qualcuno degli appassionati vorrà sostituirlo; in ogni caso, doppiaggio a parte, tutto il gioco è in italiano.
Le musiche che accompagnano gli scontri sono un omaggio continuo al genere heavy metal, mentre nella sala d’attesa e nei menù di gioco possiamo orecchiare alcuni motivi che richiamano quelli della serie originale.
Bandai Namco ha fatto centro nel cuore degli appassionati di questa saga e di tutti gli amanti dei picchiaduro, confezionando un titolo curato in ogni suo aspetto. Non ci sentiamo affatto di criticare un sistema di gioco che, se inizialmente potrebbe sembrare semplicistico, regala grandi soddisfazioni a chi saprà padroneggiarlo nella sua interezza, così come la galleria dei personaggi disponibili. Su quest’ultimo aspetto, siamo sicuri che il publisher ha in serbo delle sorprese con i futuri DLC.
Se anche la componente online sarà ottimizzata come merita, vista la grande importanza che riveste all’interno del gioco, saremo di fronte al picchiaduro per eccellenza per tutti gli otaku!
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