Digimon Story: Cyber Sleuth Hacker’s Memory
Abbiamo recensito per voi Hacker’s Memory, titolo dedicato al mondo dei Digimon uscito in Giappone l’anno scorso, e arrivato in questi giorni sul mercato europeo. Ecco cosa pensiamo dell’ultima fatica di Media.Vision. Hacker’s Memory è stato testato su PlayStation 4 ed è disponibile anche per PlayStation Vita.
Digimon Story: Cyber Sleuth Hacker’s Memory è il secondo capitolo della saga JRPG di Media.Vision dedicata al mondo dei mitici mostri digitali. Distribuito in Giappone a dicembre 2017, è arrivato in questi ultimi giorni anche sul mercato europeo.
Il mondo digitale
Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory è ambientato principalmente all’interno di Eden, un mondo artificiale al quale le persone possono connettersi, la stessa ambientazione del primo capitolo della saga. Il protagonista Keisuke Amazawa è impegnato in una ricerca apparentemente impossibile: dopo che il suo account è stato hackerato, il ragazzo decide di trovare il colpevole nel tentativo di risanare la sua reputazione, che pare irrimediabilmente compromessa.
All’inizio del gioco verremo reclutati da un team di hacker conosciuto come “Hudie”, del quale fanno parte gli altri protagonisti della storia. Basterà circa una mezz’ora di gioco per fare conoscenza con i primi digimon, che potremo immediatamente usare in battaglia, dopo averne scelto uno tra tre, un po’ come accade in Pokémon.
La trama procede in maniera piuttosto lineare su due binari: il primo che vede Keisuke alla ricerca di chi ha hackerato il suo profilo, e il secondo nello svelare il mistero dietro a un nuovo virus che infesta la rete.
327 amici digitali
I fan di Digimon sicuramente saranno affezionati alla mitica serie di Digimon World, dov’era necessario allevare ed accudire i propri compagni digitali in tutto e per tutto. La complessità del sistema introdotto da Digimon World è molto diversa da quello più semplice presente nel primo Cyber Sleuth e perpetrata nel seguito, Hacker’s Memory. Il numero di mostri digitali da catturare e usare in battaglia aumenta ulteriormente in questo capitolo, arrivando all’esorbitante cifra 327 Digimon.
Il sistema di combattimento di Hacker’s Memory risulta di stampo classico, con una barra che indica l’ordine dei turni dei propri alleati e nemici, e tre mostri che scendono in campo contemporaneamente (con una “panchina” di otto creature che si possono sostituire a piacere). Il gameplay pur essendo molto, molto tradizionale, è comunque piacevole, e anche se non lascia particolarmente impressionati è funzionale all’avventura. Tutt’altra storia il metodo di evoluzione e potenziamento dei propri alleati, più profondo e interessante.
I nostri amici Digimon sono diversi per tipologia, posseggono un elemento, una natura e un albero di potenziamenti che può essere sbloccato mano a mano che si sale di livello. Pur restando anche in questo caso pressochè invariato rispetto al primo capitolo, il metodo di potenziamento dei Digimon è abbastanza profondo e completo: è possibile sbloccare nuove digi-evoluzioni de-digievolvendo (sì, è complicato da spiegare!) i propri alleati una volta raggiunto i livello massimo. Il percorso di evoluzioni che si sceglie di seguire modifica di conseguenza le caratteristiche dei nostri Digimon, e anche se è necessario prenderci un po’ la mano, risulta divertente e profondo, a patto di essere disposti a un po’ di buon vecchio grinding.
Catturare nuovi esemplari richiedere di raggiungere il 100% in un indicatore che aumenta ogni volta che ne incontriamo uno in battaglia, una differenza anche in questo caso non da poco rispetto a chi è abituato ai giochi di Pokémon.
Eden, il mondo virtuale
Hacker’s Memory si divide tra l’esplorazione dei dungeon digitali e il mondo reale. Sebbene in questo caso il gameplay risulti divertente, anche se un po’ ripetitivo, lo stesso non si può dire delle ambientazioni, che sono state riciclate dal precedente capitolo. In questo caso c’è da aggiungere che tecnicamente parlando, a livello grafico, non ci sono stati particolari miglioramenti e nonostante lo stupendo character e monster design, chi ha giocato al primo Cyber Sleuth avrà sicuramente la sensazione di “già visto”.
In generale questo secondo capitolo soffre molto la mancanza di nuove idee, e risulta a tutti gli effetti un “more of the same” del primo titolo, cosa che non può essere considerata un vero e proprio difetto, quanto una mancanza di innovazione da parte di Media.Vision. L’unica vera novità introdotta è una nuova tipologia di battaglia.
Dal punto di vista della grafica, come già detto, non siamo certo di fronte a nulla di miracoloso o innovativo. Lo stile dei personaggi – tranne per il protagonista – è decisamente piacevole, e i Digimon come sempre non deludono. Nota negativa invece per le ambientazioni, sia quelle vecchie che quelle nuove. La colonna sonora e il doppiaggio invece sono di ottimo livello. La traduzione dalla lingua originale all’inglese è quasi sempre coerente, mentre dobbiamo far notare l’assenza di quella italiana.
Il verdetto
Digimon Story: Cyber Sleuth Hacker’s Memory è un JRPG dall’impostazione classica, con un buon livello di profondità degli alleati, un sistema di combattimento tradizionale, ma funzionale, una grafica un po’ sottotono, ma compensata dall’eccellente colonna sonora.
Il titolo di Media.Vision ci propone una storia interessante, ma che non brilla per narrazione, anche se condita da dei personaggi secondari piacevoli. In generale la poca varietà nel gameplay e le ambientazioni sottotono influiscono negativamente sul voto. Un seguito decisamente poco innovativo, ma senza difetti così grandi da renderlo spiacevole o noioso da giocare.
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