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RC Auto, il bonus-malus è un meccanismo obsoleto: l’Ivass chiede una “rivoluzione”

Dic 17, 2024

Il settore assicurativo italiano, in particolare quello legato alle polizze RC Auto, si trova ad un bivio cruciale. Da un lato, si sente la necessità di rinnovare strumenti ormai obsoleti come il sistema bonus-malus, che non riesce più a riflettere adeguatamente il rischio individuale dei guidatori. Dall’altro lato, l’innovazione tecnologica spinge verso una digitalizzazione del settore e verso nuove soluzioni per la valutazione del rischio e la personalizzazione delle tariffe. Dunque, che cosa fare? Vediamo più nel dettaglio.

Il sistema bonus-malus, una certezza da riformare?

Il sistema bonus-malus, introdotto per premiare i guidatori virtuosi e penalizzare i recidivi, sembra aver perso la sua efficacia. Con il 90% degli automobilisti in classe 1, il meccanismo non riesce più a differenziare i premi in base al rischio effettivo, creando un sistema in cui la maggioranza degli assicurati paga lo stesso prezzo indipendentemente dal proprio comportamento di guida. Questa situazione apre un dibattito sulla necessità di trovare nuovi strumenti per incentivare la guida sicura, come ad esempio l’introduzione di un attestato di rischio ampliato e di contratti che premiano i guidatori virtuosi con una parte degli utili generati dalla compagnia assicurativa.

L’abolizione del bonus-malus, tuttavia, solleva preoccupazioni riguardo alla possibilità che le compagnie assicurative possano determinare le tariffe in modo arbitrario, senza un sistema trasparente e oggettivo di valutazione del rischio. Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, propone di aumentare la mobilità degli assicurati attraverso la portabilità delle polizze, simile a quanto avviene nel settore della telefonia. Questa soluzione permetterebbe ai clienti di cambiare compagnia assicurativa più facilmente, incentivando la concorrenza e una maggiore trasparenza nelle tariffe.

L’Ivass spinge per una riforma delle assicurazioni

Dunque, il sistema delle assicurazioni per auto pare che abbia la necessità di essere riformato. L’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni, spinge per una riforma generale del settore RC Auto, che includa:

misure anti-evasione: per contrastare il fenomeno delle polizze non pagate, che grava sui premi degli automobilisti onesti;
correttivi al sistema dei forfait: per evitare abusi e distorsioni nel sistema di risarcimento dei danni;
tempi di diritto al risarcimento più brevi: per garantire una maggiore efficienza e tutela dei consumatori.

L’innovazione tecnologica rappresenta un altro elemento chiave per il futuro del settore assicurativo. L’intelligenza artificiale e l’open insurance offrono nuove opportunità per valutare il rischio in modo più preciso e personalizzare le tariffe in base alle caratteristiche individuali dei guidatori.

Tecnologie al servizio del sistema assicurativo

Queste tecnologie possono contribuire a ridurre le frodi assicurative, semplificare le procedure e migliorare l’esperienza del cliente. Un esempio di innovazione nel settore è Preventivass, l’applicazione web realizzata dall’Ivass in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questa piattaforma permette ai consumatori di confrontare i costi delle coperture RC Auto offerte dalle diverse compagnie. Tuttavia, Preventivass è ancora poco utilizzata dai clienti e non include le garanzie accessorie, limitando la sua efficacia nel promuovere la concorrenza e la trasparenza nel mercato.

Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato una riduzione del 37% del premio reale delle polizze RC Auto, riducendo il divario con la media europea. Questo calo è stato accompagnato da una maggiore concentrazione del mercato assicurativo, un trend che potrebbe limitare la concorrenza e la convenienza per i consumatori. Nel 2023 e 2024, il premio medio delle polizze RC Auto è tornato a salire, raggiungendo i 416 euro a ottobre, a causa dell’inflazione e di altri fattori. Questi rincari sollevano preoccupazioni tra i consumatori, che chiedono maggiore trasparenza e un controllo più stringente sulle tariffe da parte delle autorità di vigilanza.

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