AGI – La Procura di Milano valuta di contestare l’ipotesi di reato di omicidio volontario con dolo eventuale ai tre carabinieri coinvolti nell’incidente che ha portato alla morte di Ramy Elgaml. Attualmente gli viene contestato l’omicidio stradale. La valutazione arriva dopo la diffusione del video, a disposizione anche della Procura, in cui si vede quello che sembra essere un impatto tra una gazzella dei carabinieri e lo scooter su cui viaggiavano Ramy Elgaml e Fares Bouzidi.
Una versione diversa da quella dei carabinieri che avevano negato un contatto tra i mezzi. Nel video si sentono alcune frasi pronunciate dai carabinieri. “Vaffanculo, non è caduto” dopo un primo speronamento e “Chiudilo, chiudilo, no, merda, non è caduto” durante l’inseguimento e poi, dopo l’ultimo contatto, un carabiniere risponde “bene” alla comunicazione via radio dei carabinieri che lo informano che il ragazzo di 19 anni è caduto. I carabinieri, uno dei quali era alla guida, al momento sono indagati per omicidio stradale, depistaggio e favoreggiamento ma la loro posizione potrebbe aggravarsi.
“Omicidio volontario quantomeno sotto il profilo del dolo eventuale” è la qualificazione giuridica “corretta” per i carabinieri secondo l’avvocato Romagnoli che assiste, insieme a Deborah Piazza, Fares Bouzidi, il giovane che guidava il motorino a bordo del quale viaggiava Ramy Elgaml, morto al termine dell’inseguimento dei militari dell’Arma. “A nostro avviso i video che si sono visti e che sono emersi nel corso delle indagini non lasciano spazio ai dubbi – afferma Romagnoli -. C’è stato uno speronamento da parte della macchina dei carabinieri sul motorino teso a provocarne la caduta, quindi conseguentemente la morte del povero Ramy e questo impone di interrogarsi sulla corretta qualificazione giuridica dei fatti che sono elementi per configurare i fatti come un omicidio volontario, quanto meno sotto il profilo del dolo eventuale. Altra considerazione è quella del comportamento dei carabinieri che si è visto pacificamente nel video voler fermare questo veicolo a ogni costo, anche a costo di provocare ciò che poi purtroppo è accaduto. Questo, a mio avviso, è inaccettabile in uno stato di diritto come il nostro”.