• 25 Novembre 2024 14:45

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Quattro indagati per l’incendio sul set tv a Stromboli 

Apr 16, 2024

AGI – Chiuse le indagini per disastro ambientale causato dai vasti incendi del 25 e 26 maggio 2022 a Stromboli durante le attività per realizzare la serie televisiva “Protezione civile”. I carabinieri della Compagnia di Milazzo, coordinati dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata da Giuseppe Verzera, hanno notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari e l’informazione di garanzia a quattro persone accusate di disastro ambientale colposo, nonché di due persone giuridiche: una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi; e una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale provocato.

Il provvedimento è scaturito dalle indagini condotte dalla Stazione carabinieri di Stromboli subito dopo il vasto incendio che ha interessato l’isola in un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti Unesco e Rete Natura 2000 e nella riserva naturale orientata/integrale Isola di Stromboli e Strombolicchio.

 

I militari, dopo aver prestato assistenza alla popolazione, anche evacuando diverse abitazioni e alcuni ristoranti, hanno subito avviato molteplici sopralluoghi, raccolto testimonianze e svolto accertamenti tecnici, individuando quattro persone, tra cui il legale rappresentante e il direttore di produzione e preposto di una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi, nonché il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, un socio lavoratore cui erano affidati gli effetti speciali, i quali, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, in un set, per realizzare una serie televisiva.

 

Il rogo ha interessato oltre 240 ettari complessivi e prodotto un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici pubblici.
I quattro indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio.

 

E ancora, di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme ‘controllatè, di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di avere utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme ‘controllatè, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, nonché di averle utilizzate senza adeguata formazione e addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo. 

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