Il mondo del calcio ricorda commosso Cesare Maldini a quattro anni dalla scomparsa: il 3 aprile 2016 se ne andava una delle figure più importanti del nostro sport. Ex giocatore del Milan, ex ct della Nazionale azzurra e papà di Paolo. “Addio caro Cesare – l’affetto della società rossonera nel giorno della morte -. Oggi il mondo piange un grande uomo e noi parte della nostra storia. Ci mancherai”. In migliaia lo salutarono per l’ultima volta nella basilica milanese di Sant’Ambrogio tra amici, ex colleghi e semplici tifosi. Dall’ex presidente Berlusconi al numero uno del Coni Malagò, passando per le lacrime di Shevchenko e Di Biagio che ricordò così quel rigore di Francia ’98: “Ogni volta che ci vedevamo mi scusavo per non avergli dato l’opportunità di diventare campione del mondo. Gli ho sempre chiesto scusa per quel rigore. Lui ha sempre sorriso e con grande onestà mi diceva di non preoccuparmi”.
La carriera di Cesare Maldini
Cesare Maldini è stato una storica bandiera del Milan, come poi il figlio Paolo. Nato a Trieste nel 1932, dopo aver esordito a 21 anni con la maglia della Triestina, è passato al Milan e con i rossoneri da difensore ha giocato fino al 1966. Tre anni prima, nel 1963, quando in panchina c’era Nereo Rocco, ha sollevato la Coppa dei Campioni. Con i rossoneri ha vinto anche quattro scudetti. Da allenatore Maldini è stato vice di Bearzot ai Mondiali di Spagna vinti dall’Italia nel 1982. Dal 1986 al 1996 ha allenato la nazionale italiana Under 21, con cui ha vinto tre campionati europei e nel ’96 è passato sulla panchina della nazionale maggiore portando gli azzurri ai Mondiali di Francia del 1998. Nel 2001, poi, ha allenato il Paraguay portandolo ai Mondiali di Corea del 2002. Negli ultimi anni è stato anche commentatore sportivo per Al Jazeera.