AGI – Quasi un supermercato su 5 non rispetta le norme anti-covid. È quanto emerge dall’operazione condotta a livello nazionale dal comando carabinieri per la tutela della salute, d’intesa con il ministero della Salute. Una campagna di verifiche nei supermercati per accertare la corretta esecuzione delle operazioni di sanificazione degli ambienti e delle attrezzature.
Complessivamente sono stati ispezionati 981 esercizi commerciali e in 173 (pari al 18&) sono state rilevate irregolarità. Nove responsabili di supermercati sono stati denunciati e altri 177 multati per un totale di 202 mila euro.
Sono state contestate 226 irregolarita’, delle quali 39 riconducibili a carenze igieniche per mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature ad uso comune, l’omessa indicazione delle informazioni agli utenti sulle norme di comportamento e sul rispetto del numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei locali e della distanza interpersonale durante gli acquisti e alle casse. Sono stati accertati, inoltre, il malfunzionamento o l’assenza dei dispenser per la disinfezione delle mani e il mancato rispetto delle distanze interpersonali.
I Carabinieri NAS hanno individuato inoltre gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali che hanno determinato la chiusura immediata di 12 supermercati, dei quali 3 per violazioni alle misure anti-COVID, ed il sequestro di oltre 2.000 kg di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo, per mancanza di tracciabilità e modalità di conservazione non idonea.
Non solo: diciotto dei 1.060 tamponi eseguiti sulle superfici sono risultati positivi al Covid-19. Si tratta di carrelli e cestini utilizzati dai clienti, tastiere dei pos per il pagamento con bancomat e carte di credito, tasti delle bilance e dispositivi “salvatempo” impiegati dalla clientela per la lettura automatica dei prodotti acquistati.
I supermercati in cui i controlli hanno dato esito positivo appartengono a diverse aziende della grande distribuzione e sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliari.
La rete è composta da un milione di realtà divise tra 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari e 230 mila punti vendita, tra ipermercati (911) supermercati (21.101), discount alimentari (1.716), minimercati (7.0081 e altri negozi (138.000) e secondo Coldiretti occorre evitare inutili allarmismi alzando il livello di sicurezza per operatori e consumatori con l’obiettivo di assicurare continuità degli approvvigionamenti alimentari che in Italia nonostante le difficoltà durante l’emergenza non si sono mai interrotti.
Al contrario con le chiusure della ristorazione la spesa alimentare al dettaglio degli italiani ha raggiunto il massimo da almeno un decennio grazie all’aumento record del 7,4% nel corso del 2020 rispetto all’anno precedente, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.