• 27 Novembre 2024 0:31

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Quanto costa un trattore nuovo: la guida

Feb 13, 2024

Con il termine trattore indichiamo abitualmente tutti i veicoli a motore, con ruote o a cingoli, destinati ai lavori agricoli o forestali. Quello dei trattori, però, è un mondo assai vasto e decisamente vario: esistono macchine enormi a quattro cingoli capaci di armeggiare oltre 10 tonnellate di peso e trattrici agricole più agili, adatte al lavoro in stalla e al trasporto su strada.

Il costo di un trattore nuovo dipende ovviamente dalle sue caratteristiche, a cominciare da dimensioni e potenza: esistono così veicoli da poche decine di migliaia di euro e mastodonti meccanici che superano abbondantemente i 100 mila euro.

Trattori: quali tipologie esistono?

Nel Codice della Strada, i trattori vengono definiti come “macchine a motore con o senza piano di carico munite di almeno due assi, prevalentemente atte alla trazione, concepite per tirare, spingere, portare prodotti agricoli e sostanze di uso agrario nonché azionare determinati strumenti, eventualmente equipaggiate con attrezzature portate o semiportate da considerare parte integrante della trattrice agricola”.

In questa definizione rientrano un’infinità di veicoli, dalle mietitrebbie con cabina ai piccoli “tuttofare” capaci di infilarsi tra i filari di un vigneto. Possiamo dividere i trattori in alcune categorie principali:

Trattori tradizionali, o Footstep: sono la stragrande maggioranza dei veicoli prodotti in Europa; si usano in pianura e in campo aperto e possono arrivare a pesare 18 tonnellate, per una potenza di 700 CV e una lunghezza massima che raramente supera i 3 metri;
Trattori specializzati, come quelli da frutteto o vigneto: sono trattori molto stretti (anche meno di un metro) che vengono costruiti quasi esclusivamente in Italia ma sono molto utilizzati anche in Francia e in Spagna;
Cingolati: sono mezzi che nascono per garantire la massima aderenza e che vengono spesso preferite per via del baricentro molto basso, utile in situazioni di pendenza, e per il fatto che tendono a compattare meno il terreno per via della distribuzione dei pesi. Sono macchine generalmente molto grandi, che possono arrivare a 36 tonnellate di peso e sviluppare 800 CV di potenza. Esistono anche soluzioni ibride, che montano gomma e cingoli;
Trattori da trasporto, o con capacità di carico: sono quei piccoli trattori che si vedono trasportare fieno o legname, derivati dai motocoltivatori. In realtà non sono vere e proprie macchine trattrici: la parte posteriore è composta infatti da un semplice cassone per il trasporto;
Trattori speciali e sollevatori telescopici, che rientrano nell’ambito dei trattori ma rappresentano prodotti assolutamente di nicchia e molto specializzati.

Scegliere un trattore, per un privato che non ha competenze specifiche e non ha mai gestito il parco macchine di un’azienda agricola, non è una faccenda così semplice. Bisogna innanzitutto avere un’idea chiara del tipo di terreno su cui deve lavorare, delle lavorazioni per cui vogliamo utilizzarlo e di eventuali necessità laterali (per esempio: la possibilità di viaggiare a più di 15 km/h in strada, preclusa ai cingolati).

Come scegliere un trattore?

Se si sta pensando di acquistare un trattore, è importante fare alcune considerazioni preliminari: bisognerà considerare l’ampiezza e le condizioni del terreno da lavorare, la necessità di attrezzature particolari (come forche, escavatori, erpici, zappatrici, etc.) e anche la fascia di prezzo.

Iniziamo dalla grandezza e dalle condizioni del terreno, fattori cruciali per la scelta della potenza del trattore: se per un campo di 5 ettari può essere sufficiente una potenza di 60 CV, è anche vero che un terreno roccioso o particolarmente impervio richiede un maggiore sforzo da parte della macchina, perciò potrebbe essere necessario indirizzare la propria scelta verso un trattore più potente (e con baricentro basso).

I trattori destinati soprattutto al traino di attrezzature come aratri e vomeri sono generalmente caratterizzati da un peso imponente e da un motore potente ad alta coppia. I trattori che devono essere usati per azionare strumenti come cippatrici agricole o erpici rotanti, invece, devono necessariamente essere muniti di una presa di potenza (PTO), cioè il meccanismo che permette di azionare – tramite dell’albero cardanico di trasmissione – i diversi attrezzi da utilizzare. Qui la priorità viene generalmente data alla capacità di sollevamento.

Le macchine che devono essere utilizzate in contesti angusti o per il trasporto hanno invece bisogno di agilità (peso contenuto e passo corto), freni pneumatici e di una cabina che consenta una visibilità ottimale.

Quanto costa un trattore nuovo?

Un trattore nuovo (esclusi tutti gli attrezzi) può costare poco più di 10.000 euro come superare i 500.000 euro: la varietà è paragonabile a quella che si trova sui listini delle Case automobilistiche, con la differenza che – al di fuori del mercato dell’usato e di alcuni trattorini compatti entry level – esistono davvero pochissime opzioni al di sotto dei 50mila euro.

Per esempio, l’utility compatto di New Holland T5.100S, da 90 o 100 CV, ha un prezzo di listino di poco inferiore ai 70mila euro. Guardando ai trattori più venduti in Italia, come il New Holland T4.100 e il John Deere 6120M, si può notare che il prezzo medio supera agevolmente i 100mila euro. Un trattore footstep o un cingolato possono arrivare a generare una potenza di 800 CV, e il prezzo può lievitare fino a raggiungere i 500.000 euro.

Perciò, sempre più spesso, si ricorre all’usato oppure al leasing, che permette di entrare in possesso del veicolo versando il 10% del suo valore (e consente di dedurre il canone versato) e che sta trovando una popolarità crescente anche tra gli imprenditori agricoli.

Trattori agricoli: il mercato dell’usato

Il discorso sull’usato ricalca un po’ la situazione del mercato auto italiano: anche per quanto riguarda i trattori l’usato assorbe un’importante fascia del mercato, tanto da preoccupare i produttori. Come ha recentemente denunciato FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura), “la domanda di trattrici vale oltre 70 mila unità, ma è soddisfatta in gran parte da mezzi di seconda mano obsoleti”. Questo, insieme alle congiunture geopolitiche e al ritardo degli incentivi pubblici per l’acquisto di macchine agricole, ha portato nel 2023 a un rallentamento del 12,9%, con le vendite di trattori nuovi che si sono fermate ad appena 17.613 unità.

Il mercato dell’usato consente di approcciare a modelli anche di media potenza con una spesa di 30-50mila euro: si tratta quasi sempre di youngtimer, mezzi che a vent’anni ancora hanno un certo valore, come il New Holland TM 130 e il John Deere 6420SE. Andando appena più indietro nel tempo, e stringendosi nelle dimensioni, si trovano trattori che non passeranno mai di moda come il TS 115, e che si può sperare di trovare in vendita anche a meno di 30mila euro. Certo, acquistare un trattore del 2000 significa accontentarsi della tecnologia di quell’anno, inclusi i sistemi di sicurezza.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close