Con il termine trattore indichiamo abitualmente tutti i veicoli a motore, con ruote o a cingoli, destinati ai lavori agricoli o forestali. Quello dei trattori, però, è un mondo assai vasto e decisamente vario: esistono macchine enormi a quattro cingoli capaci di armeggiare oltre 10 tonnellate di peso e trattrici agricole più agili, adatte al lavoro in stalla e al trasporto su strada.
Il costo di un trattore nuovo dipende ovviamente dalle sue caratteristiche, a cominciare da dimensioni e potenza: esistono così veicoli da poche decine di migliaia di euro e mastodonti meccanici che superano abbondantemente i 100 mila euro.
Trattori: quali tipologie esistono?
Nel Codice della Strada, i trattori vengono definiti come “macchine a motore con o senza piano di carico munite di almeno due assi, prevalentemente atte alla trazione, concepite per tirare, spingere, portare prodotti agricoli e sostanze di uso agrario nonché azionare determinati strumenti, eventualmente equipaggiate con attrezzature portate o semiportate da considerare parte integrante della trattrice agricola”.
In questa definizione rientrano un’infinità di veicoli, dalle mietitrebbie con cabina ai piccoli “tuttofare” capaci di infilarsi tra i filari di un vigneto. Possiamo dividere i trattori in alcune categorie principali:
Trattori tradizionali, o Footstep: sono la stragrande maggioranza dei veicoli prodotti in Europa; si usano in pianura e in campo aperto e possono arrivare a pesare 18 tonnellate, per una potenza di 700 CV e una lunghezza massima che raramente supera i 3 metri;
Trattori specializzati, come quelli da frutteto o vigneto: sono trattori molto stretti (anche meno di un metro) che vengono costruiti quasi esclusivamente in Italia ma sono molto utilizzati anche in Francia e in Spagna;
Cingolati: sono mezzi che nascono per garantire la massima aderenza e che vengono spesso preferite per via del baricentro molto basso, utile in situazioni di pendenza, e per il fatto che tendono a compattare meno il terreno per via della distribuzione dei pesi. Sono macchine generalmente molto grandi, che possono arrivare a 36 tonnellate di peso e sviluppare 800 CV di potenza. Esistono anche soluzioni ibride, che montano gomma e cingoli;
Trattori da trasporto, o con capacità di carico: sono quei piccoli trattori che si vedono trasportare fieno o legname, derivati dai motocoltivatori. In realtà non sono vere e proprie macchine trattrici: la parte posteriore è composta infatti da un semplice cassone per il trasporto;
Trattori speciali e sollevatori telescopici, che rientrano nell’ambito dei trattori ma rappresentano prodotti assolutamente di nicchia e molto specializzati.
Scegliere un trattore, per un privato che non ha competenze specifiche e non ha mai gestito il parco macchine di un’azienda agricola, non è una faccenda così semplice. Bisogna innanzitutto avere un’idea chiara del tipo di terreno su cui deve lavorare, delle lavorazioni per cui vogliamo utilizzarlo e di eventuali necessità laterali (per esempio: la possibilità di viaggiare a più di 15 km/h in strada, preclusa ai cingolati).
Come scegliere un trattore?
Se si sta pensando di acquistare un trattore, è importante fare alcune considerazioni preliminari: bisognerà considerare l’ampiezza e le condizioni del terreno da lavorare, la necessità di attrezzature particolari (come forche, escavatori, erpici, zappatrici, etc.) e anche la fascia di prezzo.
Iniziamo dalla grandezza e dalle condizioni del terreno, fattori cruciali per la scelta della potenza del trattore: se per un campo di 5 ettari può essere sufficiente una potenza di 60 CV, è anche vero che un terreno roccioso o particolarmente impervio richiede un maggiore sforzo da parte della macchina, perciò potrebbe essere necessario indirizzare la propria scelta verso un trattore più potente (e con baricentro basso).
I trattori destinati soprattutto al traino di attrezzature come aratri e vomeri sono generalmente caratterizzati da un peso imponente e da un motore potente ad alta coppia. I trattori che devono essere usati per azionare strumenti come cippatrici agricole o erpici rotanti, invece, devono necessariamente essere muniti di una presa di potenza (PTO), cioè il meccanismo che permette di azionare – tramite dell’albero cardanico di trasmissione – i diversi attrezzi da utilizzare. Qui la priorità viene generalmente data alla capacità di sollevamento.
Le macchine che devono essere utilizzate in contesti angusti o per il trasporto hanno invece bisogno di agilità (peso contenuto e passo corto), freni pneumatici e di una cabina che consenta una visibilità ottimale.
Quanto costa un trattore nuovo?
Un trattore nuovo (esclusi tutti gli attrezzi) può costare poco più di 10.000 euro come superare i 500.000 euro: la varietà è paragonabile a quella che si trova sui listini delle Case automobilistiche, con la differenza che – al di fuori del mercato dell’usato e di alcuni trattorini compatti entry level – esistono davvero pochissime opzioni al di sotto dei 50mila euro.
Per esempio, l’utility compatto di New Holland T5.100S, da 90 o 100 CV, ha un prezzo di listino di poco inferiore ai 70mila euro. Guardando ai trattori più venduti in Italia, come il New Holland T4.100 e il John Deere 6120M, si può notare che il prezzo medio supera agevolmente i 100mila euro. Un trattore footstep o un cingolato possono arrivare a generare una potenza di 800 CV, e il prezzo può lievitare fino a raggiungere i 500.000 euro.
Perciò, sempre più spesso, si ricorre all’usato oppure al leasing, che permette di entrare in possesso del veicolo versando il 10% del suo valore (e consente di dedurre il canone versato) e che sta trovando una popolarità crescente anche tra gli imprenditori agricoli.
Trattori agricoli: il mercato dell’usato
Il discorso sull’usato ricalca un po’ la situazione del mercato auto italiano: anche per quanto riguarda i trattori l’usato assorbe un’importante fascia del mercato, tanto da preoccupare i produttori. Come ha recentemente denunciato FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura), “la domanda di trattrici vale oltre 70 mila unità, ma è soddisfatta in gran parte da mezzi di seconda mano obsoleti”. Questo, insieme alle congiunture geopolitiche e al ritardo degli incentivi pubblici per l’acquisto di macchine agricole, ha portato nel 2023 a un rallentamento del 12,9%, con le vendite di trattori nuovi che si sono fermate ad appena 17.613 unità.
Il mercato dell’usato consente di approcciare a modelli anche di media potenza con una spesa di 30-50mila euro: si tratta quasi sempre di youngtimer, mezzi che a vent’anni ancora hanno un certo valore, come il New Holland TM 130 e il John Deere 6420SE. Andando appena più indietro nel tempo, e stringendosi nelle dimensioni, si trovano trattori che non passeranno mai di moda come il TS 115, e che si può sperare di trovare in vendita anche a meno di 30mila euro. Certo, acquistare un trattore del 2000 significa accontentarsi della tecnologia di quell’anno, inclusi i sistemi di sicurezza.