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Quanto costa la violenza delle armi da fuoco negli Stati Uniti

Set 28, 2022

AGI – Le conseguenze dell’uso violento di armi negli Usa costano circa 557 miliardi di dollari all’anno, il 2,6% del PIL. È quanto viene stimato in uno studio sull’impatto della violenza armata negli Stati Uniti pubblicato sulla rivista di medicina Jama. L’88% di questo costo, si legge nello studio, è legato alla perdita in termini di qualità della vita, sia per chi direttamente ha subito le ferite, sia per le famiglie e l’entourage.

Fra i lavoratori e i pensionati Usa con un’assicurazione sanitaria pagata dal datore di lavoro, “ogni lesione non mortale da arma da fuoco è associata a una spesa sanitaria diretta stimata in 30.000 dollari per ogni sopravvissuto solo nel primo anno; si stima che le perdite di reddito e di produttività costino ai datori di lavoro 535 milioni di dollari all’anno a livello nazionale”, spiega lo studio.

Il totale delle ferite non mortali provocate dalle armi da fuoco è molto elevato: fra il 2018 e il 2021, sulle 100 mila persone che hanno subito lesioni mortali o non mortali da arma da fuoco, si ritiene che le lesioni non mortali rappresentino più del doppio di quelle mortali, ma questo rapporto puo’ essere anche più alto. A Chicago, ad esempio, l’anno scorso si sono verificati 797 omicidi e più di 3500 sparatorie, facendo del 2021 uno degli anni più violenti mai registrati.

Secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention, nel 2020 negli Stati Uniti si sono verificati più di 45.000 decessi legati alle armi da fuoco, che rappresentano il più alto tasso riportato (6,1 decessi ogni 100.000 abitanti) dal 1994, più della metà dei quali per suicidio e più del 40% per omicidio.

I dati provvisori indicano che questi decessi sono aumentati nel 2021, raggiungendo più di 48.000 decessi legati alle armi da fuoco negli Stati Uniti, il che riflette quasi lo stesso numero di decessi attribuibili all’influenza e alla polmonite (53.000) e alle malattie renali (52.000) nel 2020. I tassi di mortalità da arma da fuoco dimostrano anche disuguaglianze di importanza critica; nel 2020, il tasso di omicidi da arma da fuoco tra i neri (26,6 su 100.000) è stato sostanzialmente maggiore di quello tra i bianchi (2,2 su 100.000).  

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