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Quando cambiare la cinghia o la catena di distribuzione dell’auto

Giu 14, 2025

Saper riconoscere i segnali di usura e rispettare gli intervalli di manutenzione per la sostituzione della cinghia o catena di distribuzione è fondamentale per evitare costosi danni al motore. Vediamo i sintomi di una distribuzione usurata e quando è necessario intervenire.

Cosa sono e come funzionano

La distribuzione è un sistema complesso di organi meccanici, il suo compito è mantenere la corretta fasatura del motore a combustione interna. Con il termine “fasatura” si intende la perfetta sincronizzazione tra la rotazione dell’albero motore e quella dell’albero a camme. Questa coordinazione è un requisito fondamentale non solo per permettere le 4 fasi del motore, ma anche per garantire l’integrità meccanica del propulsore. Per realizzare questa sincronizzazione, i costruttori utilizzano due tecnologie principali:

cinghia di distribuzione: un nastro dentato realizzato in materiali polimerici ad alta resistenza (come la gomma rinforzata), è una soluzione che porta leggerezza e silenziosità al motore, ma soggetta a usura e invecchiamento, motivo per cui richiede sostituzioni periodiche programmate;
catena di distribuzione: una robusta catena in acciaio, lubrificata dall’olio motore, progettata per durare teoricamente per tutta la vita del propulsore, è più rumorosa e può comunque subire usura e allungamenti, specialmente in caso di scarsa manutenzione dell’olio motore.

La scelta tra cinghia e catena da parte delle case costruttrici dipende da vari fattori ingegneristici, di costo e dalla filosofia progettuale del motore.

Cinghia distribuzione

La cinghia di distribuzione è un componente sotto stress, capire quando è il momento di sostituirla e quali segnali possono indicare un problema è fondamentale per mantenere l’integrità del motore. Intervenire al momento giusto significa prevenire guasti seri e costosi. Il primo riferimento per la sostituzione è sempre la manutenzione programmata indicata dal costruttore del veicolo. Queste scadenze sono calcolate per garantire la massima affidabilità:

intervallo chilometrico: la maggior parte dei costruttori indica un numero massimo di chilometri (solitamente tra i 60.000 e i 210.000 km) dopo i quali la cinghia va cambiata, questo perché l’uso continuo sottopone il materiale a usura;
intervallo temporale: anche se l’auto percorre pochi chilometri, la cinghia invecchia e il materiale gommoso si deteriora a causa di fattori come le variazioni di temperatura e l’esposizione all’ambiente. Per questo, è prevista una scadenza temporale (generalmente tra i 4 e i 10 anni, indipendentemente dai chilometri).

Quando sostituirla

La sostituzione va effettuata al raggiungimento del primo dei due limiti (chilometrico o temporale). Vediamo alcuno esempi:

gruppo Vag, gli intervalli sono molto variabili sui motori diesel, in quanto le scadenze possono essere di 120.000, 150.000, 190.000 e 210.000 km. Per i motori a benzina invece – se non allestiti con catena – siamo sui 100 – 120.000 km;
gruppo FCA con propulsori alimentati a benzina, la sostituzione è prevista a 60.000, 100.000, 120.000 km oppure tra i 4 e gli 8 anni in base al modello specifico. Per i motori diesel, la scadenza è compresa tra i 120.000 e i 165.000 km, con un limite temporale fra i 4 e gli 8 anni;
gruppo Renault, la casa francese consiglia ufficialmente un intervallo che varia tra i 60.000 e i 160.000 km, oppure ogni 6-10 anni;
gruppo PSA ha spesso intervalli molto lunghi per i suoi motori diesel hdi e bluehdi, che possono arrivare fino a 180.000 km o addirittura 240.000 km, con un limite di 10 anni. Motori specifici come il 1.2 puretech a benzina, la cui cinghia a bagno d’olio ha mostrato problematiche, richiedono controlli più frequenti e anticipati rispetto alle scadenze teoriche.

Sintomi di usura

Ci sono alcuni segnali di usura o problemi che richiedono un controllo immediato e un possibile intervento anticipato:

rumori anomali come cigolii, stridii acuti o ronzii insoliti provenire dalla zona della distribuzione, spesso questi rumori non sono causati dalla cinghia stessa, ma da un cuscinetto tendicinghia o da un rullo guida che sta per cedere, mettendo a rischio l’intero sistema;
durante un tagliando, il meccanico può ispezionare la cinghia e se nota crepe sulla superficie, screpolature, sfilacciamenti sui bordi, denti consumati o mancanti sulla cinghia va necessariamente sostituita;
sintomi come difficoltà nell’avviamento, un motore che gira in modo irregolare o improvvisi cali di potenza possono, in rari casi e con usura molto avanzata, essere collegati a una cinghia deteriorata o che non garantisce più la corretta fasatura;
perdita di liquido refrigerante della pompa acqua o olio proveniente dai paraolio dell’albero motore o camme possono aumentare l’usura della cinghia richiedendo la sostituzione immediata.

Ignorare questi intervalli o i segnali di allarme significa rischiare la rottura della cinghia, con possibili conseguenze molto gravi per il motore.

Catena di distribuzione

A differenza della cinghia, la catena di distribuzione è spesso considerata una soluzione “a vita”, ovvero progettata per durare quanto il motore stesso. Sebbene questo sia in gran parte vero e non esistano intervalli di sostituzione programmati, è un errore pensare che sia esente da controlli o da usura. La sua durata è strettamente legata alla corretta manutenzione del motore, in particolare alla qualità e alla regolarità dei cambi d’olio.

Sintomi catena difettosa

Per capire quando una catena di distribuzione va sostituita, ci sono alcuni sintomi a cui prestare attenzione:

rumore metallico proveniente dal motore, questo è il segnale più comune e riconoscibile. Si può sentire una sorta di “sferragliamento” o un rumore di sonaglio, specialmente durante l’avviamento a motore freddo o quando il motore è al minimo. Questo rumore è causato dalla catena allungata che sbatte contro i pattini guida o il carter di protezione;
accensione della spia di avaria motore, può indicare che i sensori di posizione dell’albero motore e dell’albero a camme non sono più sincronizzati a causa dell’allungamento della catena;
calo delle prestazioni e funzionamento irregolare del motore possono indicare una fasatura scorretta rendendo meno efficiente il propulsore;
presenza di limatura metallica nell’olio può indicare un deterioramento della catena o dei suoi pattini guida.

Rottura della distribuzione

Trascurare la manutenzione della distribuzione significa esporre il motore a uno dei guasti meccanici più distruttivi in assoluto. Quando la cinghia o la catena si rompono, la sincronia tra pistoni e valvole viene a mancare. Questo evento, nella maggior parte dei motori porta alla rottura di parti meccaniche con danni seri e costosi da riparare:

valvole piegate o spezzate è il danno più comune. Le valvole, colpite dai pistoni, si piegano o si rompono, perdendo la loro capacità di sigillare la camera di combustione;
testa dei pistoni danneggiati, dovuto all’impatto con le valole rischiando addirittura di bucarlo;
danni alla testata e alle guide delle valvole, l’urto può danneggiare le sedi delle valvole sulla testata del motore o rompere le piccole guide in cui scorrono;
danni ad albero a camme e bielle, nei casi più gravi l’impatto può essere così violento da danneggiarli.

Riparare un motore dopo un danno del genere richiede lo smontaggio completo della testata, la sostituzione di numerosi componenti e molte ore di manodopera. Spesso, specialmente su auto più datate, il costo dell’intervento può superare il valore stesso del veicolo.

Costi e procedure

Affrontare la sostituzione della distribuzione è un intervento importante e il costo è una delle principali preoccupazioni per ogni automobilista. Non esiste un prezzo fisso, poiché dipende da diversi fattori. Vediamo quali sono le variabili principali e cosa dovrebbe includere un lavoro eseguito a regola d’arte. Il preventivo per questo tipo di manutenzione può variare notevolmente in base a questi elementi:

tipo di sistema (cinghia o catena): la sostituzione di un kit cinghia di distribuzione è generalmente più economica. L’intervento su una catena di distribuzione, invece, richiede più ore di manodopera perché spesso è necessario smontare più parti del motore per accedervi, alzando il costo finale;
modello dell’auto e complessità del motore, soprattutto con architetture complesse (come i V6, i boxer o quelli con doppio albero a camme) o con poco spazio di manovra nel vano motore richiedono più tempo e competenza, il che incide sul costo della manodopera;
scelta dei ricambi (originali o aftermarket) incide notevolmente, ma i ricambi originali offrono la massima garanzia di compatibilità. Esistono anche ricambi aftermarket di alta qualità che rappresentano un’ottima alternativa, fondamentale evitare pezzi di sottomarca scadenti o eccessivamente economici, che potrebbero compromettere la durata e la sicurezza dell’intervento;
tariffa dell’officina sulla manodopera varia in base alla zona geografica e al tipo di officina scelta (concessionaria ufficiale o meccanico indipendente).

Un intervento eseguito correttamente non si limita alla sola sostituzione della cinghia o della catena. È importante assicurarsi che il lavoro includa:

kit completo di distribuzione che comprende, oltre la cinghia, anche i cuscinetti tendicinghia e i rulli di rinvio. Per un sistema a catena, il kit comprende la catena, i pattini guida e i tendicatena;
la pompa dell’acqua se è azionata dalla cinghia di distribuzione, la sua sostituzione è una prassi quasi obbligatoria per evitare guasti futuri che richiederebbero di pagare una seconda volta la manodopera ma soprattutto la possibile rottura della distribuzione;
sostituzione del liquido refrigerante dopo aver cambiato la pompa dell’acqua, il circuito di raffreddamento va svuotato e riempito con liquido nuovo;
cinghia dei servizi dato che va smontata per accedere alla distribuzione, è buona norma controllare ed eventualmente sostituirla se mostra segni di usura, risparmiando così su un futuro intervento.

Chiedere sempre un preventivo dettagliato e affidarsi a un professionista qualificato è la migliore garanzia per un lavoro duraturo. La qualità dell’installazione è importante tanto quanto quella dei componenti.

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