• 21 Dicembre 2025 15:02

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Qualità della vita 2020, Bologna e l’Emilia più resilienti grazie al benessere distribuito

Dic 17, 2020

Al contempo, però, l’area metropolitana si piazza ai primi posti non solo per reddito, consumi delle famiglie, depositi bancari, start up e opportunità di lavoro, ma anche per l’offerta culturale, sportiva, ricreativa, sanitaria e formativa. Non a caso dal 2006 è Città creativa della musica Unesco; è la provincia più ricca di eccellenze alimentari (22 tra Dop e Igp); anche in pieno Covid tra Usca (le Unità speciali di continuità assistenziale), posti letto in terapie intensive e Covid hotel non è mai finita in affanno; ha il più alto tasso di scolarizzazione in termini di diplomati ed è tra i primi posti per la formazione continua. Così si distingue per indice di trasformazione digitale e diffusione di Internet veloce.

Leggi anche

Un premio alla normalità

Il podio è anche un premio alla normalità (nel suo significato migliore) dei due mandati di Virginio Merola, che non ha mia brillato nelle classifiche dei sindaci più amati ma chiude a testa alta il suo ultimo anno a Palazzo d’Accursio: «Anche in pieno Covid – sottolinea – siamo riusciti a ridurre il debito, senza aumentare tariffe e tasse, con sconti Tari per i negozi chiusi, garantendo l’accesso gratis ai nidi a metà dei bimbi, raddoppiando i buoni spesa del Governo per le famiglie in difficoltà, finanziando con 61 milioni il recupero di mille alloggi sociali, lanciando un piano da 120 milioni di euro per l’edilizia scolastica e confermando anche quest’anno 7 milioni di spesa in cultura». E alle accuse di immobilismo, Merola risponde ricordando che è il primo in regione ad aver approvato il Pug, il Piano urbanistico generale, con cui senza consumare suolo si rigenereranno ex caserme, aree dismesse e si costruirà la linea del tram.

«È la matrice di piccola comunità con grande capacità di coesione e di accoglienza ciò che spiega la nostra resilienza: l’attenzione dei lavoratori all’impresa e dell’imprenditore ai dipendenti, la capacità di coniugare fattore economico e umano che risale già al Liber Paradisus (il testo di legge del 1256 con cui il Comune abolì la schiavitù, ndr) perché i servi liberati il giorno dopo erano contribuenti che pagavano le tasse», ricorda il presidente della Camera di commercio di Bologna, Valerio Veronesi. Ma da Piacenza a Rimini «il vero collante sono gli stessi emiliano-romagnoli e il ruolo fondamentale delle donne», aggiunge.

Emilia-Romagna in miglioramento

L’Emilia-Romagna vanta numerosi primati: è prima in Italia per occupazione femminile (67%), per tasso di internazionalizzazione (oltre 11mila euro di export pro capite), per copertura a banda larga di piccoli comuni e scuole.

Il quarto posto occupato nella classifica delle regioni lo conferma, anche perché davanti ha solo i tre territori a statuto speciale del Nord, che godono di quell’autonomia di strategie e spesa che la giunta Bonaccini cerca dal 2017 di ottenere da Roma, in via differenziata su alcune materie chiave. E se non fosse per Rimini che – a causa del crollo del turismo e dell’alto tasso di criminalità – fa un tonfo dal 17° al 36° posto, tutte le altre province recuperano posizioni in graduatoria, con Ferrara, storicamente l’area più fragile e povera della regione, che recupera addirittura 30 gradini.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close