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Qualità della vita 2018, la nuova Milano che funziona e piace

Dic 17, 2018

Era gi finita sul podio delle citt italiane pi vivibili nei bienni 2003-2004, con Gabriele Albertini sindaco, e nel 2015-2016, durante l’avvicendamento tra Giuliano Pisapia e Giuseppe Sala. Nel 2018 Milano e la sua provincia conquistano invece il primo posto. Chiunque viva nel capoluogo lombardo conosce il salto di qualit che c’ stato soprattutto negli ultimi anni, grazie all’Expo 2015, un evento che ha unito in modo bipartisan pi amministrazioni: vinto dal centrodestra guidato da Letizia Moratti, proseguito con il centrosinistra di Giuliano Pisapia. L’attuale sindaco Sala, eletto nel 2016, ne era stato prima amministratore delegato e poi commissario unico, durante entrambe le giunte (poi si candidato col sostegno del Pd e delle liste civiche).

Il salto di qualit perdurato negli anni, visto che una linea di metropolitana in pi (la metro 5) ha facilitato i collegamenti in citt, una nuova linea dovrebbe essere pronta nel 2021 (la metro 4) e il centro stato rimesso a nuovo. Senza contare l’allure nazionale e internazionale accresciuta: Milano diventata, praticamente per la prima volta, una meta turistica riconoscibile, non pi soltanto meta di viaggi di lavoro.

Il volto della citt inoltre cambiato con nuovi quartieri e un nuovo skyline, come Porta Nuova, con la torre Unicredit e piazza Gae Aulenti, e come Citylife, dove dei tre grattacieli firmati dagli architetti Arata Isozaki, Zaha Hadid e Daniel Libeskind ne sono gi sorti due e il terzo in costruzione.

Pi ricchezza, meno affari

A sfatare parzialmente il mito della citt del lavoro, c’ anche la classifica vista nel suo dettaglio: Milano “soltanto” sesta nella categoria Affari e lavoro (la prima Bolzano), dove vengono presi in considerazione il numero di imprese registrate, il tasso di occupazione, le start up innovative,il gap retributivo di genere e anche la quota di Pil sull’export. In particolare, in quest’ultimo indicatore, Milano compare 51a, contrariamente all’immaginario di citt le cui aziende hanno pi contatti con l’estero.

Rimane tuttavia prima in classifica per Ricchezza e consumi. Non ci sono sorprese: in questa provincia ci sono il Pil e i depositi pro capite pi alti d’Italia.

Salta all’occhio che i canoni di locazione sono i pi elevati del Paese. Se il mercato immobiliare ha seguito il trend medio di tutta Italia, con una diminuzione notevole dei costi negli ultimi dieci anni, gli affitti non sono invece calati in modo proporzionale – forse perch Milano rimane una citt dove la richiesta di locazione breve alta per via delle attivit professionali in continua evoluzione.

La qualit della vita raggiunta negli ultimi anni visibile in modo particolare nella categoria Ambiente e servizi, dove Milano seconda solo a Trieste. Spicca nell’uso dei servizi digitali, dall’home banking a quello che viene definito iCityrate, ovvero un insieme di caratteristiche che vanno dalla mobilit condivisa (bike e car sharing) all’accesso in rete alla Pubblica amministrazione e alla diffusione del wi-fi. Quest’ultima ha avuto un’accelerata negli ultimi anni, gi dall’amministrazione Pisapia.

La fabbrica degli eventi

Discreto il posizionamento di Milano nel settore Cultura. Ma pi che per l’offerta (dove compare al 20 posto), per la spesa pro capite (dove si posiziona terza). Inoltre non spicca per offerte di librerie (al 43 posto) e di cinema (34 posto).

Nota dolente nel settore turistico: Milano e il suo territorio solo 96a per il numero di notti di permanenza, segno che chi arriva a Milano cerca un evento specifico, ma meno la citt nel suo insieme. Sembra essere un po’ questo anche il filo conduttore della politica cittadina: dopo l’Expo, l’amministrazione Sala cerca ora una nuova grande manifestazione sotto cui mettere la firma. Adesso potrebbe essere la volta delle Olimpiadi invernali 2026, per le quali Milano corre insieme a Cortina. Il dossier di candidatura verr inviato a gennaio e prima dell’estate si sapr chi ha vinto. Il tandem Milano-Cortina sembrerebbe gi molto forte, temendo solo la concorrenza di Stoccolma.

Nel settore Demografia e societ, dove il territorio nel suo insieme 21, spicca un’altra contraddizione. La citt negli ultimi anni, in particolare nel 2016, si distinta per la capacit di ospitare immigrati e far fronte all’emergenza, mentre altre citt dichiaravano incapacit di accogliere. A Milano la percentuale di stranieri tra le pi alte d’Italia (rappresenta il 19% della popolazione residente), ed anche ben organizzata la rete di volontari che fanno fronte ai momenti di difficolt – come quando, due anni fa, arrivavano 200 persone al giorno alla Stazione Centrale. Tuttavia Milano solo 61a nelle acquisizioni di cittadinanza (la prima provincia Vicenza).

Il punto debole

Il punto davvero debole la voce Giustizia e sicurezza. Difficile dire se Milano sia una citt meno sicura di altre o, al contrario, un luogo dove emergono pi denunce perch il cittadino si rivolge di pi alle forze dell’ordine. Fatto sta che nella classifica risulta 91esima. Per scippi, borseggi e rapine quasi la citt peggiore. Altissimo anche l’indice di litigiosit, al terzo posto per numero di contenziosi civili e al 31esimo posto per durata dei processi.

Anche per migliorare il livello di sicurezza, l’amministrazione comunale sta portando il piano periferie, visto che qui che si concentrano i problemi.  il principale dei punti programmatici della giunta Sala: ci sono cinque macroaree cittadine che sono oggetto di riqualificazione, con rifacimento di scuole, nuove iniziative culturali, piani di mobilit e maggiore illuminazione. Progetto ambizioso, e soprattutto costoso: poche settimane fa il Comune ha presentato un piano di investimento da 1,6 miliardi per 40 quartieri. Ma si procede necessariamente per piccoli bandi, un po’ per volta.

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