L’acquisto di un’auto usata è un passo importante, ma è fondamentale affrontare il processo con cautela e condurre ricerche approfondite per evitare potenziali insidie. Un recente studio sviluppato da carVertical, società leader nella raccolta di dati per il settore automobilistico, fa luce su un aspetto cruciale spesso trascurato: i danni pregressi dei veicoli usati. Il report, basato sull’analisi della storia di alcuni veicoli acquistati dagli utenti tra ottobre 2023 e ottobre 2024, rivela informazioni illuminanti sulle auto usate più danneggiate in Italia, mettendo in guardia gli acquirenti.
L’indagine condotta da carVertical
L’indagine di carVertical ha evidenziato una tendenza preoccupante: i modelli di lusso risultano tra i più colpiti da danni. In particolare, Porsche si colloca in cima alla classifica con un allarmante 48% di veicoli che presentano danni pregressi. Seguono a ruota BMW (39%), Mini (23%), Volkswagen e Audi, entrambe al 18%. Questi dati dovrebbero indurre i potenziali compratori a prestare la massimo buon senso quando considerano l’acquisto di un’auto usata di questi brand di prestigio. La tentazione di un affare apparentemente vantaggioso potrebbe celare costi di riparazione significativi, trasformando il sogno dell’auto in un incubo finanziario.
Diversi fattori contribuiscono a questa elevata incidenza di danni nei modelli di lusso. Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico di carVertical, sottolinea come molte auto di lusso incidentate vengano riparate a basso costo in altri Paesi e successivamente importate in Europa, spesso provenienti dagli Stati Uniti. Questa pratica, seppur lecita, può nascondere riparazioni di scarsa qualità o l’utilizzo di pezzi di ricambio non originali, compromettendo l’affidabilità e la sicurezza del veicolo.
Inoltre, Buzelis evidenzia che l’età media delle auto usate controllate in Italia è di 8,4 anni, un periodo in cui è statisticamente probabile che un veicolo sia stato coinvolto in almeno un incidente. Questo dato, combinato con il fatto che le auto tendono a essere coinvolte in incidenti ogni 5-10 anni, indipendentemente dal Paese di provenienza, rende evidente l’importanza di un’accurata verifica della storia del veicolo.
Il costo delle riparazioni
Il report in questione ha anche analizzato i costi medi di riparazione per i vari marchi, evidenziando una disparità significativa. Le auto di classe economica, grazie alla loro semplicità costruttiva e alla maggiore disponibilità di pezzi di ricambio a prezzi accessibili, risultano generalmente meno costose da riparare. Al contrario, i SUV di lusso, anche in caso di piccoli incidenti, possono comportare spese di riparazione ingenti, spesso nell’ordine di migliaia di euro. Questa differenza è in parte attribuibile alla complessità tecnologica e all’utilizzo di materiali pregiati, che rendono le riparazioni più complesse e onerose.
In Italia, il costo medio dei danni per le Porsche è risultato essere il più elevato tra tutti i marchi analizzati da carVertical, raggiungendo la cifra di 13.966 euro. A seguire si posizionano Jaguar (7.213 euro) e Land Rover (6.832 euro), confermando la tendenza dei marchi di lusso a generare costi di riparazione più elevati. All’estremo opposto, Lancia (2.803 euro) e Dacia (2.848 euro) registrano i costi medi di danni più bassi, offrendo un’opzione potenzialmente più economica per gli acquirenti attenti al budget. Di fronte a questi dati, emerge con forza l’importanza di investire in un report sulla storia del veicolo per non incappare in spiacevoli disavventure.