Il modello che sta alla base del grafico interattivo è un tool AIRC (Airborne Infection Risk Calculator) ed è stato sviluppato dall’Università di Cassino e dalla Queensland University of Technology (Australia) sotto la guida del professor Giorgio Buonanno. I ricercatori hanno sviluppato un modello teorico per stimare la emissione di carico virale di soggetti asintomatici e la conseguente probabilità di infezione in diversi scenari, con la possibilità di introdurre diverse variabili come ad esempio l’uso della mascherina, la ventilazione, il tempo di permanenza o il tipo di conversazione. I due presupposti alla base del modello sono che ci sia una persona infetta e una distanza minima di un metro tra le persone. Quest’ultimo per minimizzare quello che è il contagio sulle brevi distanze dovuto sia ai droplets (particelle più grandi) che emettiamo tossendo, starnutendo, parlando o cantando ma che, proprio perché di dimensioni maggiori, cadono a terra per forza di gravità, sia all’aerosol, minuscole goccioline invisibili che, fluttuando a lungo nell’aria, sono però in grado di raggiungere anche distanze superiori a qualche metro.