Lo Snapdragon 835 sta letteralmente catalizzando l’attenzione mediatica nel settore smartphone. Il nuovo processore top gamma dell’americana Qualcomm rappresenta una sorta di “oggetto del desiderio” dei principali player del mercato smart.Non a caso si è parlato, in questi ultimi giorni, di un ipotetico accordo di esclusiva con Samung per la prima parte del 2017. Un’indiscrezione, questa, che ha scatenato speculazioni spesso prive di fondamento.
Non esiste un accordo formale di esclusiva tra Samsung e Qualcomm in relazione allo Snapdragon 835. Questo rappresenta il punto di partenza da cui poter sviluppare un’analisi basata essenzialmente su dati concreti. Infatti, il perno dell’intera vicenda è costituito da quello che sarà lo sforzo produttivo dell’azienda coreana per poter sostenere l’enorme domanda di mercato per il Galaxy S8 che, a differenza del suo predecessore, sarà commercializzato su larga scala avendo come cuore pulsante l’835.
Ecco dunque la ragione che spingerebbe Qualcomm a dare una sorta di precedenza all’azienda coreana. Non si tratta però di un accordo in esclusiva, ma di puro e semplice business. A fine 2015 è stata siglata una vera e propria partnership tra l’azienda americana e Samsung, che ha consentito a Qualcomm di utilizzare materialmente i centri produttivi in Corea del Sud per la realizzazione dei propri processori.
La partnership in questione ha innescato una vera e propria spirale ascendente per Qualcomm, che ha visto il proprio fatturato crescere di quasi 15 punti percentuali. A questo punto, risulta semplice comprendere il perché l’azienda americana abbia deciso di privilegiare la catena produttiva del Galaxy S8.
Una situazione ben diversa da un accordo di esclusiva.
In tutto questo scenario si innesta la posizione dei diretti concorrenti. LG, Sony, Xiaomi, HTC, tutte aziende in procinto di presentare il proprio smartphone top gamma per la prima parte del 2017. Nessuna di questa realtà produce direttamente chip, come avviene ad esempio per Huawei, ed inevitabilmente questa sorta di “gentlemen’s agreement” tra Samsung e Qualcomm rappresenta per loro un problema.
Sony, Xiaomi e HTC hanno deciso di posticipare l’arrivo dei propri modelli di punta, mentre in queste ore sta tenendo banco la questione legata al G6. LG ha infatti ufficialmente annunciato un evento per il prossimo 26 febbraio, a margine del Mobile World Congress, durante il quale alzerà il sipario sul suo nuovo top gamma. Ma quale CPU troveremo a bordo?
Fonti disparate parlano dello Snapdragon 821, processore di fascia alta targato Qualcomm per la seconda metà del 2016. Di contro però, prima che emergesse tutta la questione legata al Galaxy S8, si è sempre parlato di Snapdragon 835. A riguardo si erano sbilanciate alcune fonti estremamente autorevoli. Credit Suisse, uno dei colossi mondiali a livello finanziario, aveva parlato di 5 milioni di unità di G6 spedite già nelle primissime settimane di commercializzazione, con a bordo l’835.
Quella che sembra essere a tutti gli effetti una variante di LG G6, caratterizzata dal codice H871, è apparsa poco fa su Geekbenchcon a bordo addirittura lo Snapdragon 820. Ecco dunque giungere alla conclusione più ovvia: LG potrebbe presentare due varianti del G6, una con CPU 2016 da immettere subito sul mercato, l’altra con Snapdragon 835 da commercializzare a maggio, così da potersela giocare alla pari con quelli che saranno i top di gamma avversari in quel periodo. Staremo a vedere.
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