• 28 Settembre 2024 19:15

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Punti patente neopatentati, come funziona la decurtazione con le nuove regole

Giu 7, 2024

Ogni patente di guida in Italia porta inizialmente con sé un saldo di 20 punti. Questo punteggio subisce decurtazioni tutte le volte che il titolare commette infrazioni stradali, come dettagliato nell’articolo 126 bis del Codice della Strada. Le regole sono più stringenti per i neopatentati che devono prestare attenzione a mantenere un comportamento corretto su strada per evitare penalizzazioni più severe.

Le regole sulla perdita dei punti per i neopatentati

In Italia, il sistema dei punti sulla patente di guida opera in modo che le penalizzazioni siano assegnate direttamente al conducente responsabile dell’infrazione, non al proprietario del veicolo, a meno che non coincidano. Al momento dell’accertamento di una violazione, l’organo di polizia stradale deve rilasciare al guidatore un verbale che specifica il numero di punti da decurtare dalla patente.

Nel caso in cui il conducente non sia immediatamente identificabile, il verbale è inviato al proprietario del veicolo o, se si tratta di una società, al suo legale rappresentante. Quest’ultimo ha 60 giorni di tempo per fornire alle autorità le informazioni necessarie riguardanti l’identità del conducente al momento dell’infrazione. In assenza di tale comunicazione, il proprietario è soggetto a una multa aggiuntiva, ma non subirà la perdita di punti sulla patente.

La quantità di punti detratti dipende dalla gravità dell’infrazione e varia da 1 a 10 punti. Per i neopatentati, i punti sottratti per ogni violazione vengono raddoppiati nei primi tre anni di guida. In caso di molteplici violazioni accertate simultaneamente, la perdita può arrivare fino a un massimo di 15 punti. Se tra le infrazioni ce n’è una che comporta la sospensione o la revoca della patente, tutti i punti previsti per quelle violazioni vengono sottratti, senza limiti. Le decurtazioni di punti possono portare al massimo all’azzeramento del totale, ma mai al di sotto dello zero.

Esempi concreti

Per comprendere come funziona il sistema di punti per i neopatentati, consideriamo un esempio pratico. Un neopatentato viene fermato per aver attraversato un semaforo rosso, perdendo 6 punti, e per non aver indossato la cintura di sicurezza, una violazione che costa 5 punti. Normalmente queste due infrazioni comporterebbero la perdita di 11 punti, ma poiché i punti vengono raddoppiati per i neopatentati, il totale salirebbe a 22. Il massimo di punti che possono essere sottratti simultaneamente è di 15, a meno che non ci siano circostanze aggravanti.

Se una delle violazioni comporta una sanzione più severa, come la sospensione o la revoca della patente – ad esempio se il semaforo rosso fosse stato ignorato per la seconda volta in due anni – i punti vengono sommati. In questo scenario, il neopatentato perderebbe tutti i 22 punti accumulati.

La regola del limite massimo di 15 punti non si applica quando una singola violazione, già raddoppiata per il neopatentato, supera la soglia. Ad esempio compiere un’inversione di marcia non consentita, che normalmente comporterebbe la perdita di 8 punti, per un neopatentato significherebbe perdere 16 punti. Di conseguenza, un neopatentato con un saldo iniziale di 20 punti potrebbe azzerarli completamente se commettesse una violazione da 10 punti, come sorpassare in condizioni pericolose.

In questi casi, la Motorizzazione Civile può richiedere una revisione della patente, che include una nuova verifica dei requisiti attraverso esami teorici e pratici, essenzialmente obbligando il conducente a ripetere l’esame di guida.

L’identificazione del neopatentato

La decurtazione dei punti dalla patente avviene solo se l’identità del neopatentato è chiaramente stabilita al momento dell’infrazione. Questo può succedere in due modi: direttamente sul posto, se gli agenti di traffico contestano l’infrazione immediatamente, oppure successivamente, attraverso l’identificazione fatta dal proprietario del veicolo.

Nel primo caso, per i neopatentati, la perdita di punti raddoppiata sarà già indicata sul verbale consegnato dagli agenti. Nel secondo scenario, quando la violazione viene contestata a distanza di tempo, il verbale iniziale rifletterà una decurtazione standard. Se successivamente si scopre che al volante c’era un neopatentato, il punteggio sottratto sarà aggiustato e raddoppiato direttamente nella banca dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo meccanismo assicura che i neopatentati, soggetti a regole più severe nei loro primi anni di guida, ricevano la penalizzazione adeguata in base alle normative che li riguardano.

Cosa succede nel caso di perdita di tutti i punti

Quando un neopatentato perde tutti i punti della patente, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti interviene inviando al conducente una notifica formale. Questa lettera richiede al guidatore di sottoporsi di nuovo agli esami di guida, teorici e pratici, entro un termine di 30 giorni per poter mantenere la sua patente attiva. Se i test non vengono effettuati entro questo periodo, o se risultano non superati, la patente viene sospesa a tempo indeterminato.

Una volta superati gli esami, il conducente vede riassegnato il saldo iniziale di 20 punti alla sua patente. Questa procedura sottolinea l’importanza del mantenimento di una guida responsabile e il rispetto delle normative stradali, specialmente per i neopatentati, che sono soggetti a un sistema di punteggio più severo nei loro primi anni al volante.

Come recuperare i punti persi

Nel contesto della normativa sui punti patente, i neopatentati hanno un percorso ben definito per la gestione e il recupero dei punti. In genere, la legge prevede che i conducenti con un saldo di almeno 20 punti ricevano un bonus di due punti ogni due anni, purché non abbiano commesso infrazioni che comportano la perdita di punti. Questo incremento può portare il saldo massimo a 30 punti.

Per i neopatentati la dinamica del bonus è invece leggermente diversa: durante i primi tre anni dalla data di ottenimento della patente, viene assegnato un punto bonus per anno, fino a un massimo di tre punti. Solo a partire dal quarto anno, il bonus diventa di due punti ogni biennio, purché non siano state commesse violazioni.

Per tutti i conducenti che desiderano recuperare i punti persi, esiste la possibilità di frequentare corsi di recupero punti in autoscuole o centri formativi autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questi corsi permettono di recuperare fino a 6 o 9 punti, a seconda della categoria di patente. Se il punteggio di un conducente non è completamente azzerato ma è inferiore a 20, è possibile anche ripristinare il saldo iniziale di 20 punti se non si commettono infrazioni che portino a decurtazioni per due anni consecutivi dall’ultima violazione.

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