• 7 Ottobre 2024 18:23

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Protezione Civile: da luglio allerta meteo via SMS per i casi più gravi

Set 26, 2019

Dal primo luglio 2020 le allerte meteo e ogni criticità ambientale verranno segnalate via SMS a tutti i cittadini delle zone interessate, grazie a un nuovo servizio della Protezione Civile. Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione civile, ieri durante il Congresso dell’Associazione italiana di Scienze dell’atmosfera e meteorologia tenutosi a Napoli, ha confermato la fase sperimentale da aprile e la piena operatività per la prossima estate.

Oggi il sistema di allerta per tsunami, esondazioni o altre calamità prevedibili non è sempre all’altezza, mentre con l’SMS la comunicazione sarà immediata. “L’SMS verrà lanciato dalla Protezione civile per una determinata zona e raggiungerà tutti i telefoni agganciati alle celle di quell’area. In Italia siamo molto bravi a fare le previsioni del tempo, ma dobbiamo migliorare la nostra capacità di comunicarle”, ha dichiarato Borrelli a La Repubblica. Si parla di un testo breve e facilmente comprensibile, ma per chi lo desidera ci sarà anche l’app It-Alert che offrirà più dettagli e servizi.


La questione di fondo è che l’allerta rapida, a breve, sarà resa obbligatoria da Bruxelles, quindi di fatto l’Italia gioca d’anticipo forte anche di tutte le tecnologie di monitoraggio a disposizione.

Il messaggio verrà spedito da un algoritmo solo per gli allarmi meteo più gravi, le allerte rosse. Se il radar, come è avvenuto di recente, vede un fenomeno estremo come una fortissima grandinata a Modena in spostamento verso Bologna, un algoritmo invierà automaticamente l’allerta sui cellulari di quella città”, ha spiegato Borrelli.

Rimangono fuori i terremoti perché “non sono prevedibili”, ma gli tsunami sì perché “l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia registra le scosse in mare e l’Ispra ci fornisce la mappa di quanto può penetrare un’onda di una data altezza lungo le nostre coste”. Varrà anche per le eruzioni, il rischio dighe o la caduta di oggetti spaziali.

“Potremo estenderla ad allarmi terrorismo, a squilibrati che girano armati. O consentire l’accesso ai sindaci perché segnalino, ad esempio, gravi problemi di traffico”, ha puntualizzato il capo della Protezione Civile.

Per le esondazioni però non basta prevedere le piogge: è caratterizzante la condizione delle infrastrutture e anche l’orografia. “C’è ancora molto lavoro da fare da parte degli enti locali. Quando sono arrivato, solo l’84% dei Comuni aveva un Piano di protezione civile. Oggi siamo all’88%. Per la tragedia delle Gole del Raganello sono stati rinviati a giudizio 4 sindaci su 6, dell’area del Pollino, proprio perché non avevano quei piani. Ma anche se i dati sono in volumi chiusi in un cassetto, vecchi chissà quanto, o se va bene in dei pdf, bisogna aggiornarli. Vanno informatizzati, per poterli integrare nel sistema di allerta via sms”, ha concluso Borrelli.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close