AGI – Gli interventi di protesi mammarie registrati in Italia nel 2024 sono stati circa 36.000, eseguiti su circa 35.000 pazienti. Il totale delle procedure effettuate è stato di 60.945, nelle quali 59.488 sono le protesi mammarie impiantate e 17.753 quelle rimosse.
Sono i dati emersi al convegno “Registro Nazionale degli Impianti Protesici Mammari (RNPM): un modello per la nuova governance sanitaria” al ministero della Salute, occasione per presentare il Rapporto 2024 con i dati raccolti nel Registro Nazionale Protesi Mammarie relativi al periodo tra agosto 2023 e dicembre 2024.
Nello specifico sono state effettuate 15.190 procedure con finalità ricostruttiva di tipo primario (primo impianto di protesi), l’80% delle quali (12.188) a seguito della diagnosi di carcinoma mammario. Inoltre, è interessante evidenziare che nel 92,5% dei casi i pazienti sono stati sottoposti a mastectomie conservative e ricostruite in immediato con protesi mammarie. Un dato coerente con l’aumento di diagnosi precoci che favoriscono interventi demolitivi conservativi e una ricostruzione mammaria in un unico tempo.
“La governance dei dispositivi medici sta attraversando una fase cruciale. La necessità di disporre di dati che siano Real World Data, completi e affidabili, interconnessi ad altre fonti informative, è oggi essenziale per una programmazione sanitaria innovativa ed evidence based- ha affermato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci -. Grazie al Registro Nazionale degli Impianti Protesici Mammari, di cui il Ministero della Salute è particolarmente orgoglioso, assicuriamo il monitoraggio clinico ed epidemiologico della popolazione impiantata, la prevenzione primaria e secondaria; l’allerta rapida, per lo scambio di informazioni su eventi passibili di provvedimenti urgenti a livello nazionale e internazionale”.
“Il Registro Nazionale degli Impianti Protesici Mammari – ha dichiarato il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato – rappresenta un esempio virtuoso e unico nel panorama internazionale. È uno dei nuovi modelli organizzativi su cui dobbiamo puntare per ripensare il nostro Servizio Sanitario Nazionale in modo più adeguato alle attuali esigenze sociodemografiche. Il Registro è uno strumento prezioso di raccolta dati, funzionale a monitorare l’appropriatezza e la sostenibilità anche economica dell’uso di questi dispositivi medici e a migliorare cosi’ l’assistenza sanitaria per i pazienti”.
“Grazie alle recenti normative che hanno previsto l’obbligatorietà della trasmissione dei dati, questo strumento innovativo consente di monitorare in maniera sempre più accurata l’efficacia e la qualità dell’assistenza sanitaria, di individuare disomogeneità sul territorio e intervenire con azioni mirate”, ha aggiunto Francesco Mennini Capo Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale.