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Prosegue la corsa dei prezzi del gas in Europa

Ago 19, 2022

AGI – Prosegue la corsa del prezzo del gas in Europa dopo i due record registrati in chiusura ieri e mercoledì rispettivamente a 241 euro al megawattora e a 227 euro. Certo, siamo ancora lontani dal picco storico intraday raggiunto il 7 marzo scorso a 345 euro. A trainare i consumi la forte domanda per le condizioni meteo con l’ondata di caldo che costringe le perone a tenere accesi i condizionatori.

A spingere le quotazioni al rialzo anche l’offerta in calo per i tagli della Russia e la speculazione. I prezzi sono stati guidati “dal poco vento (per l’energia eolica) e dagli alti costi per l’energia alimentata a carbone e gas”, hanno affermato gli analisti di Rystad Energy. Un po’ quello accaduto esattamente l’estate scorsa, ben prima dell’invasione russa dell’Ucraina, quando iniziò la cosiddetta ‘crisi energetica’ con l’aumento dei costi causato dalla ripresa della domanda dopo la pandemia e l’offerta insufficiente.

L’estate particolarmente calda ha limitato la produzione di energia elettrica: le alte temperature hanno colpito i sistemi di raffreddamento delle centrali nucleari e la siccità ha impedito alle chiatte di portare il carbone alle centrali tedesche. Il caldo sta facendo crescere i consumi di energia elettrica per raffreddare gli ambienti e la ventilazione, limitando il consueto calo dei consumi nei mesi estivi.

Questa potrebbe essere la più grande crisi energetica in Europa per almeno una generazione“, ha affermato John Plassard, analista di Mirabaud. “Ci sono molte ragioni per scommettere su un calo. Ma gli attori del mercato sembravano averle dimenticate”, commenta Stephen Brennock, analista di PVM aggiungendo che i volumi sono particolarmente scarsi quest’estate, il che favorisce una maggiore volatilità dei prezzi. “Una recessione globale che distruggerebbe la domanda rimane la principale preoccupazione, con alcuni dati negativi provenienti dall’eurozona e dalla Cina”, ha aggiunto.

Per Mark Dowding, cio (chief investment officer) di BlueBay, “i prezzi del gas all’ingrosso in Europa sono ora 10 volte superiori a quelli registrati lo scorso anno, e ciò continua a rappresentare una delle principali fonti di preoccupazione, in un contesto di disruption delle forniture. Nonostante i governi abbiano cercato di proteggere i consumatori e le imprese dalle conseguenze di questo shock energetico attraverso sussidi e sovvenzioni, gli impatti inflazionistici secondari stanno iniziando a manifestarsi in modo più ampio nei prezzi di beni e servizi”.

!Nel frattempo, la recente siccità in Europa sta esacerbando l’inflazione alimentare e la carenza di fertilizzanti evidenzia il rischio di un ulteriore calo dell’offerta alimentare nel prossimo periodo. A causa di questi effetti – conclude Dowding – sembra probabile che l’inflazione dell’Eurozona raggiunga il suo picco solo all’inizio del 2023, mentre nel Regno Unito l’Indice dei Prezzi al Consumo e’ destinato a rimanere in doppia cifra per i mesi a venire, con un possibile picco intorno al 15% nel primo trimestre del prossimo anno”.

La Germania è tra i paesi europei più colpiti a causa della sua dipendenza dalla Russia e ieri ha avvertito che potrebbe non raggiungere l’obiettivo di riempimento degli stoccaggi. Mentre una “carenza di gas a livello nazionale non deve necessariamente verificarsi”, Berlino prevede che “potrebbero esserci carenze di gas a livello regionale”, ha osservato Klaus Mueller, presidente dell’Agenzia federale di rete BNetzA, in un’intervista al sito web di notizie t-online. “Le restrizioni all’inizio sarebbero probabilmente temporanee”, ha affermato il capo della regolamentazione.”In questo caso, dobbiamo garantire che il gas sia trasportato in sicurezza attraverso il Paese”.

L’Europa sarà costretta ad attingere in modo massiccio dalle scorte il prossimo inverno se la Russia continuerà le proprie consegne con il contagocce. Questo significherebbe scorte basse alla fine dell’inverno e una nuova corsa a partire dalla tarda primavera 2023 per riempire gli stoccaggi in estate. “È importante che tutti lo capiscano: non si tratta solo di un inverno, ma almeno di due”, ha detto Mueller. “E l’inverno successivo”, il 2023-24 “potrebbe essere ancora più difficile”.

La competizione con l’Asia

Con l’incombere della crisi dell’offerta invernale, l’Europa dovrà competere con l’Asia per le forniture disponibili di gas naturale liquefatto. Seguendo i prezzi europei, mercoledì i prezzi spot asiatici del gnl erano appena al di sotto di 60 dollari per milione di Btu, il livello più alto dall’inizio di marzo. “Un aumento della domanda dall’Asia mentre gli acquirenti si preparano per l’inverno potrebbe aumentare il numero di carichi statunitensi diretti nella regione nei prossimi mesi”, ha scritto in una nota Lujia Cao, analista di BloombergNEF.

Intanto, si prevede che il livello dell’acqua sul fiume Reno aumenterà nei prossimi giorni grazie alle piogge, che potrebbero fornire una tregua alla crisi che ha limitato il transito delle chiatte sull’acqua. Tuttavia, il fiume e’ ancora storicamente basso. La situazione sul Reno ha esacerbato la crisi energetica dell’Europa.  

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