AGI – Nelle parole di Francesco Corsiglia, l’unico dei 4 imputati per violenza sessuale di gruppo che stamane ha accettato di sottoporsi all’esame al processo in corso a Tempio Pausania, ‘Silvia’, la ragazza che li accusa, ha avuto con lui un rapporto sessuale del tutto consenziente.
Fu, anzi, preceduto da avances – ha raccontato l’accusato – che la studentessa italo-norvegese gli fece in auto, nel tragitto dal Billionaire di Porto Cervo, dove si erano conosciuti la sera del 16 luglio 2019, fino alla casa del Pevero in uso alla famiglia di Ciro Grillo, dove stava trascorrendo le vacanze col figlio del fondatore del M5S Beppe Grillo e agli altri due amici genovesi Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.
Questi ultimi, assieme all’amico Ciro, sono i protagonisti del breve video proiettato per la seconda volta ieri in aula. Ai tre è contestata anche la violenza nei confronti dell’amica di ‘Silvia’, ‘Roberta’ (entrambi nomi di fantasia), alla quale furono scattate foto oscene mentre dormiva. I loro difensori hanno anticipato che i tre ragazzi verranno in tribunale per rendere dichiarazioni spontanee il prossimo autunno, prima della fine del processo.
Oggi sono stati acquisiti i verbali delle loro deposizioni raccolte durante le indagini. Corsiglia, che ora vive all’estero, è comparso stamane davanti al tribunale presieduto da Marco Contu e ha risposto per oltre quattro ore alle domande del pubblico ministero Gregorio Capasso, ripercorrendo i fatti della notte fra il 16 e il 17 luglio di cinque anni fa in Costa Smeralda, così come li aveva raccontati quando è stato sentito la prima volta dagli investigatori nel settembre 2019 e poi dallo stesso pm nell’aprile 2021.
L’estate di cinque anni fa ‘Silvia’ e ‘Roberta’ incontrano i quattro amici genovesi durante una serata in discoteca, al termine della quale accettano l’invito a seguirli nella casa del Pevero per mangiare qualcosa insieme. Corsiglia conferma una versione già emersa nelle scorse udienza, un flirt fra ‘Silvia’ e Ciro in discoteca. Poi sul van su cui la comitiva si sposta da Porto Cervo a Pevero, Corsiglia racconta di uno scambio di sguardi con la studentessa e anche di qualche avances da parte di lei.
Nella villetta poi i sei ragazzi chiacchierano, si preparano una pasta e cenano, si cambiano d’abito “in tempi diversi l’uno dall’altro”, come riferisce ai giornalisti, dopo l’udienza, l’avvocata Antonella Cuccureddu, che difende Corsiglia assieme al collega Gennaro Velle. Dopo cena il ragazzo e ‘Silvia’ – sempre secondo il racconto dell’imputato – si appartano e cominciano un rapporto sessuale in una camera da letto, separata dal resto della casa da una tenda, circostanza che non consente privacy. “Durante il rapporto sono stati disturbati dagli altri ragazzi”, spiega Cuccureddu, “e questo ha molto infastidito entrambi, creando dei disagi, delle difficoltà e delle necessità di spostamento da un luogo a un altro, sempre in casa”.
Il rapporto sessuale viene interrotto e i due ragazzi lo riprendono in bagno, nella doccia, al riparo dagli schiamazzi degli altri. Dopo, Corsiglia ha l’impressione che lei sia delusa, pensa che dipenda dal contesto poco intimo. La lascia per trasferirsi nella sua camera, dove rimane solo per un po’ e fuma una sigaretta.
Più tardi si sposta nel patio, dove trova ‘Silvia’ con gli altri tre ragazzi. Tutti e quattro – ribadisce Corsiglia – si spostano in macchina al bar degli Artisti di Porto Cervo per andare a comprare le sigarette, circostanza che la ragazza non conferma. Al rientro al Pevero, Corsiglia se ne va a dormire fino all’indomani alle 14 e di quello che è accaduto dopo fra i tre amici e ‘Silvia’ dice di non sapere niente.
Quanto alle immagini della presunta violenza sessuale successiva al rapporto con Corsiglia, “il mio cliente nulla ha potuto dire”, ha precisato l’avvocata Cuccureddu, “perché nel video lui non c’è. Gli hanno chiesto di riconoscere le persone e lui l’ha fatto”. Nelle prossime due udienze, fissate per il 18 luglio alle 11.30 e per il giorno successivo, 19 luglio alle 10, Corsiglia dovrà sottoporsi al controesame degli avvocati di parte civile, che rappresentano le due amiche, e dei suoi stessi difensori.