AGI – La principale accusatrice di Ciro Grillo e dei suoi tre amici genovesi Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta, di fronte ai giudici per ricostruire quanto accadde la notte fra il 16 e 17 luglio di quattro anni fa in una casa del Pevero in uso alla famiglia Grillo in Costa Smeralda nel luglio 2019.
È un’amica della ragazza italo norvegese che ha denunciato uno stupro di gruppo, raccontato nella precedente udienza proprio dalla presunta vittima. ‘Silvia’ (nome di fantasia) ha risposto alle domande del pubblico ministero Gregorio Capasso e con la sua avvocata Giulia Bongiorno a ripercorso quanto avvenuto la notte fra il 16 e 17 luglio di quattro anni fa in una casa del Pevero in uso alla famiglia Grillo.
Una deposizione “fra i singhiozzi”, come ha riferito la sua legale, sospesa una volta per consentire alla ragazza di riprendersi, e in cui la giovane, 23 anni, ha raccontato l’inferno che ha attraversato dopo aver denunciato i fatti, tra atti di autolesionismo, disturbi alimentari e corse lungo i binari per farsi mettere sotto da un treno.
Nella sua ricostruzione di quel giorno, però, gli avvocati degli imputati hanno rilevato diverse “contraddizioni”, come dichiarato dai legali di Corsiglia, Gennaro Velle e Antonella Cuccureddu, anche rispetto alla testimonianza dell’amica ‘Roberta’ (altro nome di fantasia), parte offesa per le foto oscene che quella notte le furono scattate da tre degli imputati mentre dormiva.
Corsiglia è estraneo a questo fatto. Le due ragazze e i quattro amici genovesi si erano conosciuti la sera del 16 luglio al Billionaire di Porto Cervo, dove avevano bevuto qualcosa insieme, poi si erano trasferiti nella casa in uso alla famiglia Grillo. Capitta è difeso dagli avvocati Mariano Mameli ed Ernesto Monteverde, Lauria da Alessandro Vaccaro, mentre il figlio del fondatore del M5S è assistito da Andrea Vernazza e da Enrico Grillo, cugino del padre.
Secondo gli imputati, quella notte la ragazza era consenziente. Ma lei ieri ha ribadito di aver voluto urlare ma di non esserci riuscita e di sentirsi come paralizzata.
Molte delle domande del collegio difensivo vengono formulate per saggiare la credibilità. “I legali di controparte, facendo il loro lavoro, stanno ponendo una serie di domande di caccia all’errore”, ha riferito ai giornalisti, durante una pausa dell’udienza, Giulia Bongiorno avvocata della ragazza italonorvegese, 23 anni. “Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa dal reato che ha denunciato qualcosa di grave improvvisamente fosse sul banco degli imputati. Quindi, ci sono una serie di domande su com’era vestita, su precedenti frequentazioni, sulla scuola cattolica, ovviamente dirette a tratteggiare una personalità che poi alla fin fine la mia assistita ha sempre respinto”.
“La mia assistita ha sempre, anche nelle chat, riferito che in realtà per lei il sesso è sacro”. L’ha riferito ai giornalisti, l’avvocata Bongiorno. “Ci sono delle chat che sono come le scatole nere degli aerei, cioè nella scatola nera si trova la verità. In una chat lei dice chiaramente che per lei il sesso è sacro, che una cosa è scherzare, avere degli atteggiamenti amichevoli ma che le dava fastidio che essendo norvegese venisse considerata come una persona leggera”.
“Sicuramente è una persona che ha avuto dei flirt, ma per lei il sesso è sacro, sacro”, ha sottolineato Bongiorno, parlando coi giornalisti durante una pausa dell’udienza. “Questa è la linea che emerge in maniera documentale. Poi è chiaro, oggi si sta parlando della tuta, di com’era vestita”. “Credo che in Italia sia abbastanza frequente che si facciano domande dirette a screditare i testi”, ha risposto l’avvocata a proposito di una domanda sulla vittimizzazione secondaria della sua assistita. “Capita sempre, quindi non metto a mia volta sul banco degli imputati gli avvocati. In questo momento io assisto una ragazza provata. Questa notte non ha chiuso occhio perché ieri ha dovuto rivivere questa vicenda. Una ragazza che di fronte a tutte questa storia è come se volesse essere la più precisa possibile ma cade in momenti di grande sconforto, in momenti in cui vorrebbe che al più presto finisse tutto. Però, con grande rigore sta andando avanti”. In aula potrebbe essere mostrato un video girato quella notte nella casa del Pevero dove si sarebbero consumate le violenze. “È un video ovviamente sconvolgente”, ha detto Bongiorno. “Non so cosa succederà”.
“È importante valutare la credibilità della denunciante”, aveva sottolineato l’avvocato Gennaro Velle, che difende Francesco Corsiglia, poco prima dell’inizio dell’udienza di stamattina. “Il processo si gioca sulla attendibilità e credibilità della ragazza. Ci sono elementi di contraddizione rispetto alle dichiarazioni della altra ragazza che era presente e a elementi ulteriori negli atti, a cominciare dai contenuti dei cellulari”. Uno dei punti controversi riguarda il bacio che ‘Silvia’ si sarebbe scambiata al Billionaire con Ciro Grillo, di cui nelle ultime udienze, lo scorso settembre, aveva parlato ‘Roberta’, amica di ‘Silvia’ e altra parte offesa nel processo, per le foto oscene scattatele quella notte mentre dormiva. “Non è stata la sola a parlare del bacio, ne ha parlato anche un altro testimone presente” al Billionaire.