Sono cominciate alle 8 in punto le votazioni per le primarie Pd. Iscritti e simpatizzanti del partito potranno scegliere il futuro segretario tra Maurizio Martina, Nicola Zingarettie Roberto Giachetti. Un milione di votanti è il traguardo dell’affluenza che in molti si augurano. E a Roma le file ai gazebo lasciano ben sperare. Ad esempio si registra una lunga coda a piazza Mazzini, dove Zingaretti ha votato intorno alle 11, dichiarando: “Se toccherà a me non traditò mai la fiducia nel cambiamento degli italiani”. Anche il segretario del Pd Lazio, il senatore Bruno Astorre, conferma la buona affluenza ai seggi ovunque. E in un tweet chiede agli elettori di avere pazienza:
Il copioso afflusso ai gazebo sin dalle prime ore del mattino – non solo nella Capitale ma anche in Puglia, Calabria Piemonte, Emilia Romagna, Campania – è beneaugurante al punto che in commissione nazionale, riunita permanentemente per le primarie, si è approvata una delibera che autorizza le fotocopie delle schede dove si esauriscono quelle in dotazione. E il tam tam è già partito nei territori.
Primarie, il Pd ci prova e gioca la carta unità. Calenda fa lo scrutatore
di GIOVANNA CASADIO
Gli oltre 7mila seggi sparsi in tutta Italia e all’estero per l’elezione del segretario dem e dei mille componenti dell’Assemblea nazionale saranno aperti fino alle 20. Per votare è necessario recarsi al seggio con un documento di riconoscimento in corso di validità, la tessera elettorale e un contributo minimo di due euro. Sono stati inoltre previsti seggi speciali negli ospedali, case di cura e di riposo. Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 16 anni e quelli dell’Unione europea e di altri Paesi residenti in Italia (previa iscrizione al sito entro il 25 febbraio scorso).
IL VADEMECUM: COME E DOVE VOTARE
Il primo a votare alle primarie, tra i volti noti del Pd, è stato Walter Veltroni. L’ex segretario si è recato al gazebo di piazza Fiume, a Roma, alle 8 in punto, per esprime la sua preferenza. Maurizio Martina ha votato invece nella sua città, a Bergamo e ha scherzato citando il celebre “Vota Antonio” di Totò. L’ex premier Paolo Gentiloni ha votato in un circolo Arci di via Goito, nei pressi della Stazione Termini di Roma. Carlo Calenda vota e fa lo scrutatore in mattinata nel gazebo di Piazza del Popolo, sempre a Roma.
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Il leader storico dell’Ulivo Romano Prodi a Bologna. Mentre Matteo Renzi ha votato della sede delle ex Leopoldine, a Firenze, arrivando da solo in vespa.
Nella notte a Venezia vandali hanno imbrattato con simboli fascisti la sede del Pd di Campalto. “Questi imbecilli stiamo tranquilli: il loro gesto non ferma di sicuro la festa della democrazia che il Pd, in tutta italia, oggi celebra”. dice il senatore dem Andrea Ferrazzi.