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Prezzo basso del carburante, la frode: cosa succede

Dic 31, 2021

Che il prezzo della benzina e del diesel sia diventato quasi proibitivo è un dato di fatto, non possiamo far altro che ammetterlo. Anche negli ultimi mesi si sono verificati dei rialzi che hanno pesato moltissimo sulle tasche degli italiani, soprattutto di coloro che usano l’auto ogni giorno per andare al lavoro o altri motivi.

La questione è sempre molto calda e delicata, in tutta Europa infatti l’Italia è uno dei Paesi in cui i prezzi dei carburanti toccano le cifre più alte. A volte salgono davvero alle stelle, arrivando addirittura a cifre come due euro a litro (se non addirittura a superarle). E in questo contesto, forse non tutti lo sanno, c’è anche chi ‘gioca a fare il furbetto’. Non è difficile immaginarlo.

Che cosa significa? Parliamo di un episodio molto recente avvenuto nella zona di Massa Carrara, in Toscana. Sono stati scoperti ben quattro benzinai che comunicavano un prezzo differente da quello realmente praticato alla pompa. La Guardia di Finanza ha sanzionato le stazioni di rifornimento per “mancata comunicazione delle variazioni dei prezzi del carburante” e per “discordanza tra i prezzi che i benzinai stessi indicavano sugli espositori e quelli che però poi praticavano effettivamente ai consumatori”.

I militari del gruppo di Massa Carrara e la tenenza di Aulla hanno realizzato i controlli su tutto il territorio provinciale, fino a scoprire questa frode. Qual è il senso del ‘trucchetto’ è ben facilmente intuibile. I distributori sono stati multati per la violazione: comunicando attraverso i tabelloni in esposizione dei prezzi differenti a quelli che poi venivano invece praticati alla pompa (che sono sempre molto alti) e indicati quindi negli erogatori stessi, i benzinai volevano attrarre il consumatore finale, ingannandolo.

L’automobilista infatti, secondo anche quanto dichiarato dalla Guardia di Finanza, era incentivato a fare rifornimento alla propria auto da un prezzo basso (quello pubblicizzato appunto sull’espositore). Solo una volta fatto il pieno alla sua vettura però poteva accorgersi di aver pagato ovviamente un prezzo più alto rispetto a quello visto all’esterno. Le sanzioni previste da parte della GdF a carico degli esercenti, una volta rilevate le irregolarità, arrivano fino a 3.000 euro per ogni singola violazione. Il caro prezzo da pagare per ‘i furbetti del carburante’.

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