Oggi comprare una macchina nuova in Italia è sempre più complicato. E stavolta non ci riferiamo soltanto ai tempi di attesa – visto che sono lievitati a 12 mesi mediamente – ma anche ai prezzi di listino, che per la maggior parte degli italiani sono proibitivi.
I costi salgono alle stelle, negli ultimi 10 anni gli aumenti sono incredibili. Il prezzo medio di un’auto nuova oggi in Italia è oltre 26mila euro, una follia per molte famiglie.
Le dichiarazioni di Assoutenti
Assoutenti ha fatto un’analisi approfondita sulla situazione italiana, paragonando i listini prezzi auto dei produttori dal 2013 a oggi. Se esattamente dieci anni fa comprare una macchina nuova nel nostro Paese significava spendere mediamente 18.000 euro, oggi arriviamo invece a una media di 26.000 euro. Quasi 10mila euro di differenza in soli dieci anni, si registra infatti un aumento pari al 44,4%, incredibile, ma è la triste realtà del nostro Paese.
Per questo motivo oggi comprare un’auto nuova in Italia è sempre più difficile per qualsiasi famiglia media.
I dati Istat
I prezzi delle auto nuove, secondo i più recenti dati Istat, nel mese di marzo 2023 sono aumentati del 6,1% rispetto allo stesso mese del 2022. Quali sono i fattori che, secondo esperti e analisti, hanno causato questi rincari spropositati?
Prima di tutto la diffusione dei modelli elettrici sul mercato, che sappiamo benissimo hanno dei prezzi di listino molto alti, che hanno quindi contribuito ad alzare la media. Responsabile dei rincari anche la crisi delle materie prime, sempre più rare e difficili da reperire e di conseguenza anche più costose, che hanno determinato un aumento dei costi di produzione e quindi anche dei prezzi di listino dei modelli nuovi.
Il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, ha spiegato: “Se da un lato si spingono gli italiani a rinnovare il parco auto optando per vetture meno inquinanti, dall’altro acquistare una nuova vettura è sempre più proibitivo, a causa di prezzi in costante crescita e di tempi di attesa infiniti che scoraggiano gli utenti. La crisi delle materie prime ha avuto ripercussioni enormi sul settore, ma i costi di tale situazione sono stati scaricati sui consumatori finali i quali, ancora una volta, si ritrovano a pagare il prezzo di una crisi globale. Crediamo che il Governo debba contrastare l’esplosione dei listini delle auto studiando una seria politica di incentivi per il settore, senza limitare gli aiuti solo all’elettrico, in modo da sostenere chi decide di cambiare l’automobile passando a modelli meno inquinanti”.
Anche il mercato dell’usato diventa proibitivo
Come abbiamo visto proprio nelle ultime ore, anche le auto usate in Italia oggi costano decisamente troppo. E questo accade anche a causa dei tempi di attesa troppo lunghi per i modelli nuovi: aumenta l’interesse per i veicoli di seconda mano e di conseguenza anche i prezzi.
Come riporta l’Ansa, Federcarrozzieri conferma: “Chi ha impellente necessità di acquistare una vettura, o di cambiare quella che già possiede, deve così rivolgersi al mercato dell’usato dove i prezzi, proprio in ragione della maggiore domanda (372.696 trasferimenti di proprietà solo a gennaio, +7,8% su base annua) sono schizzati alle stelle: nel 2022 i prezzi delle auto di seconda mano hanno subito un rincaro medio del 24%, fenomeno che prosegue anche nel 2023, al punto che nei primi 3 mesi dell’anno l’aumento dei listini si aggira attorno al +30%”.