Mentre a Barletta presentava il suo ultimo libro, scritto con Paola Arosio e dedicato al problema della resistenza agli antibiotici nei batteri, a Fabrizio Pregliasco è stata rivolta dalla conduttrice una domanda sullo stato dell’epidemia di Covid-19 in Italia. Mentre presentava con calma dei semplici dati di fatto, relativi all’incremento delle infezioni che tutti hanno sotto gli occhi e mentre discuteva con pacatezza e senza nessun allarmismo della cosa, un vigliacco dal pubblico ha scagliato una pietra sul palco, senza ferire – per scelta o per caso non è importante – né Pregliasco né la conduttrice. Quel sasso tirato contro uno scienziato è però un simbolo profondo e violento del tempo in cui ci troviamo a vivere.
Proprio come i vigliacchi fanatici privi di ragione che hanno estirpato le piantine di riso TEA qualche mese fa, allo stesso modo un vigliacco fanatico e privo dell’umana ragione ha pensato di usare un sasso per contrastare le parole ed i dati che la ricerca estrae instancabilmente dal mondo che ci circonda, dandogli un ordine ed un senso per il vantaggio di tutti. È in questi casi che tutti coloro che sono impegnati a cercare di illuminare gli aspetti più importanti dei fenomeni che interessano il pubblico incontrano la massima difficoltà nell’andare avanti: proprio coloro che più avrebbero bisogno di ragionare, sono in realtà ottusi e spaventati a tal punto da farneticanti ideologie cospirazioniste da diventare violenti, credendo di difendersi così da quelle che giudicano parole che mettono in pericolo la propria vita.
È questo il rovesciamento più incredibile dell’età dell’ignoranza: le parole della scienza fanno paura, e coloro che le pronunciano devono essere colpiti o messi in ogni modo a tacere. È accaduto oggi a Fabrizio Pregliasco, ma prima ad Antonella Viola, che ha ricevuto un proiettile la cui provenienza è la stessa fogna antivaccinista da cui è partito questo ultimo sasso e ha dovuto vivere sotto scorta. Ha pure dovuto vivere sotto scorta Matteo Bassetti per le minacce di morte che gli sono arrivate sempre dagli stessi imbecilli, che per lo stesso motivo sono arrivate in innumerevoli occasioni a Roberto Burioni o a Pierluigi Lopalco. Persino chi vi scrive è stato oggetto più volte di minacce, non solo dagli antivaccinisti, ma pure da chi sosteneva un vaccino con dati fasulli, vaccino che avrebbe potuto essere una bellissima cosa, se non fosse diventato un giocattolo per la geopolitica.
In questo odio che monta come panna sulla disinformazione diffusa ad arte, in modo che l’identificazione di un nemico possa specularmente servire a creare il consenso degli “amici di sasso”, si vede un filo, un filo che risale molto indietro nel tempo e che testimonia come sia facile aizzare i fanatici con conseguenze via via peggiori nel tempo: la pietra contro Pregliasco non è infatti che l’ultima di quelle che furono usate per lapidare Ipazia da parte di fanatici pieni di odio per la parola razionale, quando questa non si piega di fronte al volere delle masse radunate dagli imbonitori di paure.