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Power Rangers Battle For The Grid Recensione

Apr 7, 2019

Un qualunque cortile sei una scuola elementare, nella prima metà degli anni novanta, era accompagnato da urla quali “Cowabunga”, “Samurai… Vestizione!” e coreografato da improbabili calci al pallone all’inno di “Tiro Della Tigre”. Ogni genitore che si addentrava in quel amorevole territorio ludico, si poteva tranquillamente paragonare al Commissario Gordon che calca i corridoi dell’Arkham Asylum. Una costante di quei gioiosi pomeriggi era però data da un onnipresente gruppetto di amici intento a salvare il mondo dalla malefica Rita Repulsa mostrando improbabili abilità nelle arti marziali che parevano più una goffa trasposizione di una danza d’amore della tribù dei Gombey. Power Rangers Battle For The Grid, il nuovo picchiaduro sviluppato da nWay, nasce principalmente con in mente quegli impavidi eroi che popolavano i cortili delle scuole di 25 anni fa, facendo leva su canaglie memorie e provando a riportare indietro nel tempo gli adulti di oggi.


I Contenuti Di Power Rangers Battle For The Grid

Il menu principale di Power Rangers Battle For The Grid non lascia spazio all’immaginazione, mostrando chiaramente il genere di riferimento della produzione nWay. Oltre alle cinque tipologie di attività presenti, fra le quali spicca come principale la modalità “Ranked”, troviamo troneggianti i benefit offerti dal primo Season Pass, con una skin per il Red Ranger offerta come bonus, e la nostra attuale posizione in classifica. Il nuovo titolo dedicato ai celebri Ranger di Saiban si rivela, quindi, un prodotto fortemente incentrato sulla competizione online, ricco di contenuti acquistabili separatamente e con giusto un paio di modalità fruibili offline. Per quanto possiamo comprendere di trovarci di fronte a un prodotto realizzato con un budget davvero limitato, una maggiore varietà nel comparto contenutistico, tributando degnamente gli amanti delle modalità offline, avrebbe sicuramente reso più interessante la produzione di nWay che al momento si presenta eccessivamente spoglia e limitata.


Ranked e Casual sono i pilastri principali su cui poggia l’essenza di Power Rangers Battle For The Grid. La prima offre la classica modalità a classifica dove una serie di scontri preliminari, otto per la precisione dei quali i primi tre contro la CPU, definiranno il nostro posizionamento su scala globale. Dopodiché spetterà alle nostre abilità da combattenti mantenere il nostro posizionamento o scalare la vetta sfidando gli avversari negli scontri online. Casual invece si presenta come una modalità online maggiormente rilassata, priva di qualsiasi classifica e penalità in caso di sconfitta, dove il giocatore può testare nuove squadre, e nuove combo, prima di addentrarsi negli scontri più tesi e serrati della modalità Ranked.

La modalità Arcade, normalmente pensata per intrattenere i giocatori e introdurli alle meccaniche di gioco, si presenta in Power Rangers Battle For The Grid in maniera davvero scialba e priva di qualsiasi incipit narrativo. Scelto un team di tre combattenti, e quale Zord affiancare al nostro gruppo, si affronteranno i classici 8 scontri per arrivare ai titoli di coda del gioco. Nessuna parvenza di trama, nessun filmato iniziale o conclusivo, le poche battute recitate dai personaggi sono confinate a testi a schermo accompagnati da immagini statiche negli ultimi due scontri della modalità Arcade.

Inoltre, se deciderete di usare uno dei lottatori previsti per i match finali, vi ritroverete a scontrarvi con un clone dalla skin differente, con alcune linee di testo dall’altissimo retrogusto Trash che giustificheranno il tutto con il classico cliché del clone cattivo. Nemmeno gli elementi cosmetici sbloccabili al completamento della modalità Arcade si riveleranno un incentivo sufficiente a garantirne la rigiocabilità, confinandola a puro e semplice divertissement da affrontare solamente durante i primi momenti assieme a Power Rangers Battle For The Grid. A chiudere il cerchio delle modalità presenti nel titolo troviamo le canoniche Versus e Training che, purtroppo, nulla vanno ad aggiungere a un comparto contenutistico che accusa ampiamente la natura Low Budget della produzione di nWay.


Ranger Di Tutte Le Generazioni

Se i contenuti di Power Rangers Battle For The Grid mostrano il fianco alla scarsità di fondi a disposizione per lo sviluppo del titolo, il roster di personaggi presente nel gioco presenta la volontà degli sviluppatori di renderlo un gioco in divenire, non offrendo la totalità di personaggi più amati dai fan rendendoli disponibili nelle prossime stagioni competitive sotto forma di update gratuiti o attraverso i Season Pass. I nove combattenti presenti, però, si rivelano ben bilanciati e riescono a offrire una copertura totale delle varie tipologie di lottatori a cui i picchiaduro ci hanno abituati nel corso degli anni. Tommy e Jason, gli iconici Ranger verde e rosso, si rivelano ottimi nella copertura a 360 gradi di tutti i ruoli. Non eccedendo in nessuna caratteristica ma garantendo un’ottimo “biglietto d’entrata” ai giocatori alle prime armi.

Gia e Kat si mostrano come le classiche lottatrici veloci e in grado di coprire la media distanza in facilità, mentre Ranger Slayer e Mastodon portano in dote tutte quelle meccaniche dedite al controllo del campo di battaglia atte a ridurre la velocità d’azione dei combattenti più nervosi. A Goldar e Magna Defender viene affidato il ruolo di combattenti pesanti, lenti e in grado di massimizzare il danno in combo relativamente brevi mentre a Lord Drakkon spetta l’infame ruolo del personaggio solo in apparenza sbilanciato grazie alla sua capacità di ricoprire più ruoli grazie alle sue combo uniche e alle sue tecniche di combattimento miste. Comprendendo che il business model scelto per Power Rangers Battle For The Grid possa far storcere il naso proprio ai fan a cui è rivolto per alcuni assenti celebri, l’ottimo bilanciamento offerto da nWay riesce a far sopperire alle mancanze, offrendo un roster preliminare ben bilanciato e in grado di abbracciare gli stili della maggior parte dei giocatori. Resterà da scoprire se l’arrivo del primo update al roster, che introdurrà gratuitamente tre nuovi personaggi, sarà in grado di non inficiare l’attuale bilanciamento del titolo.


Tre Ranger Sono Meglio Di Uno

L’elemento che però riesce a salvare in corner Power Rangers Battle For The Grid risiede in un gameplay frenetico e divertente, in grado di mutuare e amalgamare il celebre combat system di titoli quali BlazBlue e Dragon Ball FighterZ. Si tratta, infatti, di un classico picchiaduro 3 contro 3 basato dove i quattro tasti frontali sono dedicati agli attacchi leggeri, medi, pesanti e speciali e i due dorsali al cambio dei personaggi durante gli scontri. Come da tradizione però il sistema di controllo si rivela facile da assimilare ma difficile da padroneggiare, permettendo a tutti i giocatori di addentrarsi negli scontri online apprendendo costantemente come rispondere ai vari attacchi, quali personaggi utilizzare contro determinati avversari e come inanellare tutte le combo basate sugli scambi dei vari lottatori.


La semplicità del combat system, inoltre, viene estesa da tutta una serie di abilità associate alle prese, ai contrattacchi, alle mosse speciali e a una scenografica e interessante meccanica di comeback associata alle mosse Ultra. Ogniqualvolta uno dei due giocatori perderà un lottatore, entrando quindi in una situazione di svantaggio, gli verrà concesso un token a uso univoco che richiamerà uno a scelta fra Mega Goldar, Megazord e Dragonzord. Le gigantesche creature, una volta evocate, interagiranno sul campo di battaglia per un periodo di tempo limitato attaccando l’avversario utilizzando uno dei loro arti o una delle loro armi. I vari attacchi dei giganti, però, saranno limitati a tre e la loro tipologia sarà definita dal tipo di comando che impartiremo al nostro lottatore.

Un’attacco pesante verso il nostro avversario, lancerà sul campo di battaglia l’enorme coda di Dragonzord così come un attacco di media intensità farà piovere dal cielo la possente spada di Megazord. Purtroppo non si vedranno mai gli iconici robot nella loro totalità, rimanendo confinati a delle protuberanze che giungono sullo schermo in supporto al giocatore, resta però indubbia la bontà con cui è stata realizzata questa meccanica riuscendo a bilanciarne la potenza, rendendo ogni colpo parabile con il giusto tempismo, mantenendone l’elevata scenograficità e l’alto tasso di fan service. In definitiva, il gameplay di Power Rangers Battle For The Grid, riesce a mantenere alto l’interesse del giocatore presentandosi solido, divertente e in grado di far passare relativamente in secondo piano tutte le mancanze di cui il titolo e afflitto.


Tecnicamente… “Mobile”

Addentrandoci sul comparto tecnico di Power Rangers Battle For The Grid, ci troviamo di fronte a una produzione davvero minimale che mostra vistosamente la sua natura low budget. I modelli poligonali dei vari combattenti sono una versione in alta risoluzion di quelli già presenti nel picchiaduro, per piattaforme mobile, Legacy Wars. Le sole cinque arene presenti in questa versione base del titolo, sono poco dettagliate, prive d’ispirazione e sembrano tentare, goffamente, di rievocare alcune delle ambientazioni viste nella serie televisiva non riuscendo nell’impresa. La colonna sonora presenta una manciata di brani che, oltre a venire proposti costantemente nei menu e durante le fasi pre-match in maniera squisitamente randomica, risultano essere una serie di riarrangiamenti confusi e poco ispirati del tema principale dei Power Rangers.


A chiudere il cerchio di un comparto tecnico non propriamente perfetto vanno aggiunti dei tempi di caricamento non propriamente celeri, inficiati da una costante interruzione del comparto audio in grado di renderli maggiormente tediosi, un frame rate ancorato a 60 fps, una risoluzione di 720p in modalità portatile, che si estende a 1080p una volta collegata la Nintendo Switch a un monitor esterno, e un Netcode lievemente claudicante che non sempre si dimostra in grado di garantire un rapido accesso ai match online.

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