• 19 Febbraio 2025 9:34

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Poste entra in Tim, “operazione strategica”

Feb 15, 2025

AGI – L’operazione Poste-Cdp su Tim alla fine è andata in porto. I rispettivi consigli di amministrazione hanno approvato l’operazione di swap con cui Poste Italiane acquisisce il 9,81% di Tim da Cassa depositi e prestiti e cede il 3,78% di Nexi, specializzata in pagamenti elettronici, alla stessa Cdp che a sua volta detiene il 35% di Poste. In questo modo può partire il riassetto di Tim, azienda “strategica” verso la quale hanno manifestato un certo interesse la francese Iliad e il fondo di investimento britannico Cvc.

 

Il governo italiano non ha nascosto l’intenzione di arginare gli appetiti europei su Tim. Due giorni fa Giorgetti, in merito alla questione, ha dichiarato in Senato che i soggetti “che chiedono di parlare sono accolti” ma quello che il Mef “farà sempre in qualsiasi partita sarà tutelare l’interesse nazionale attraverso gli strumenti consentiti”, compreso “il golden power”.

 

Secondo diversi analisti, è possibile che la discesa in campo di Poste metta in pausa il progetto di acquisizione di Iliad e Cvc. L’ingresso di Poste apre infatti la possibilità di un rilancio di mercato di Tim. Del resto, la logica industriale di questa operazione è stata espressa chiaramente sia da Poste sia da Cdp. “L’acquisizione abilita l’evoluzione dei rapporti commerciali tra Tim e Poste Italiane”, si legge nel comunicato successivo alla decisione del Cda di Poste. E a tal riguardo “è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay – società interamente controllata da Poste Italiane – all’infrastruttura di rete mobile di Tim”.

 

Anche Cdp parla di “strategia industriale”.
Una strategia che non si limita a Tim ma ha un orizzonte più largo. Non a caso Poste definisce l’operazione “un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”. Con la cessione del 3,78%, infatti, la quota di Cdp in Nexi sale al 18,25% complessivo, “rafforzando così il sostegno alla strategia industriale di un’azienda, protagonista in Europa nell’infrastruttura dei pagamenti digitali, che sin dalla sua nascita quattro anni fa ha avuto Cassa al suo fianco”.

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