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Portacomaro d’Asti ricorda “Giorgio”, “qui era uno di noi”

Apr 22, 2025

AGI – La cascina da cui parti’ il nonno Giovanni alla volta dell’Argentina, la chiesa dove furono battezzati i suoi avi, la casa della cugina Carla. Tutto a Portacomaro d’Asti, piccolo centro adagiato sulle colline del Monferrato, parla di Papa Francesco, o meglio di Giorgio, come tutti lo chiamano in paese. C’è anche la ‘Vigna del Papà, impiantata nel 2013 da amici del cardinale Jorge Bergoglio in omaggio alle sue origini artigiane: viene gestita da volontari e produce Grignolino d’Asti chiamato “Laudato”, in riferimento all’enciclica papale sull’ecologia. E sulla piazza principale, al circolo Ancr (Associazione nazionale combattenti e reduci) il nonno Giovanni era di casa.

“Veniva qui a giocare a carte” spiegano i gestori. Sul muro, una pergamena con la dedica del Papa ai frequentatori del circolo. “Al circolo anziani di Portacomaro, dove il mio nonno giocava alle carte – recita la dedica – con la mia benedizione e per favore pregate per me. Francesco”. All’indomani della notizia della morte del Pontefice, nel paese c’è sgomento e dolore. Le bandiere del Municipio sono a mezz’asta e la vicina chiesa parrocchiale è aperta ai fedeli che arrivano per pregare in memoria del Papa. Sull’edificio a fianco campeggia la scritta “Francisco Querido. Portacomaro esta contigo”. 

 

 

 “Le radici di Papa Francesco sono qui – spiega all’Agi il sindaco Alessandro Balliano – la comunità di Portacomaro è costernata, non si aspettava questa notizia, oggi c’è tanto dolore e commozione. Papa Francesco era molto legato al territorio e il territorio è legato a lui. Da qui parti’ suo nonno per cercare fortuna in Argentina. La famiglia Bergoglio è molto presente in paese”.

Intanto, a Portacomaro sono già numerosi i fedeli che arrivano per rendere omaggio al Papa e vedere il paese di origine della famiglia. Non a caso, il Pontefice in occasione della sua visita a Portacomaro e ad Asti del 19 e 20 novembre 2022 aveva confessato: “Io mi sono sempre sentito astigiano”.
In paese, nella mente di tutti è ancora vivo il ricordo di quella visita, quando arrivò per pranzare a casa della cugina Carla Rabezzana, in occasione dei suoi 90 anni. Al pranzo parteciparono numerosi parenti. Il giorno successivo Francesco trascorse l’intera giornata ad’Asti dove incontrò i fedeli e celebrò la messa in Cattedrale. E a Portacomaro, spiega il sindaco “c’è l’idea di dedicare al Papa un luogo del paese. Non sarà un edificio, ma un posto legato a lui”.

 

È commosso anche don Luigino Trinchero, parroco di Portacomaro che ha organizzato per questa sera una celebrazione di preghiera in suffragio del Pontefice. “In questa chiesa – raccolta all’Agi – si sentono forti le radici di Francesco, i suoi avi sono stati battezzati qui. Tutti qui lo abbiamo sempre visto come uno di noi, siamo ancora increduli. Ci siamo stretti intorno alla cugina Carla, che è affranta e che vuole vivere il suo dispiacere in solitudine, è chiusa nel suo dolore”.

 

 

 

 

 

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