Mission E: questo è il nome della strategia di Porsche per il futuro, che vedrà auto connesse, autonome, elettriche e condivise. «Il futuro sarà contraddistinto da sostenibilità ed energie rinnovabili – spiega Pietro Innocenti, direttore generale di Porsche Italia – la mobilità elettrica sarà prevalente, e le stazioni di ricarica saranno diffuse quanto quelle di carburante».
«Le periferie saranno il confine invalicabile per la maggior parte dei veicoli tradizionali e nei centri cittadini sarà loro proibito entrare. Nel 2025 la quota di mercato dei veicoli elettrici sarà il 25%».
Di fronte a questi cambiamenti Porsche non sta certo a guardare. «Il lancio della Mission E è previsto per il 2019 – spiega Innocenti – per quella data dovremo disporre di un’infrastruttura integrata e potente di ricarica, anche nei centri Porsche vicini alle autostrade».
«Dovremo assicurare che la ricarica funzioni correttamente anche a casa del cliente, dove ci sarà il punto di ricarica principale. Ciò richiede lo sviluppo di soluzioni smart, un sistema di ricarica intelligente, tecnologie wireless e l’interazione con altri dispositivi che consumano molta energia, come lavatrici e forni elettrici».
«La ricarica a casa e in ufficio peserà per l’80%; per un altro 10% verrà effettuata in postazioni di ricarica pubbliche. Per il rimanente 10% occorre una rete di ricarica ad alte prestazioni lungo le maggiori arterie di traffico, cosa che saremo noi a promuovere insieme ad altri costruttori».
«Abbiamo un obiettivo chiaro: offrire stazioni di ricarica ogni 200 chilometri con la possibilità di ricaricare le batterie fino all’80% della loro capacità in 20 minuti al massimo». Il Gruppo Volkswagen, ricordiamo, ha acquisito delle quote di Hubject, joint venture per il roaming di ricarica elettrica, e parteciperà al progetto Eva+, che porterà all’installazione sulla rete italiana di 180 colonnine per vetture green.
La mobilità, però, non sarà solo elettrica, ma anche condivisa e connessa: «Investiremo molto anche nei servizi legati alla smart mobility – aggiunge Innocenti -. Tre cose sono destinate a cambiare nel futuro: la domanda per un uso part-time delle vetture Porsche crescerà; tutti i veicoli saranno connessi ad una rete e tra loro; molti servizi consentiranno di viaggiare in modo più efficiente e conveniente».
Sarà possibile prenotare online una Porsche da un concessionario vicino; l’auto verrà consegnata nel luogo richiesto, o meglio, ci arriverà da sola grazie alla guida autonoma. Le varie funzioni del servizio, tra cui la possibilità di configurare il veicolo secondo le necessità del cliente e il calcolo dell’itinerario più veloce, saranno combinate attraverso il sistema Porsche Smart Mobility.
«Alle sfide proposte da realtà come Uber e car2go stiamo rispondendo con innovative piattaforme online, come il Porsche Owner Site, che collega i nostri clienti con le concessionarie e il brand», spiega Innocenti. Il direttore generale di Porsche Italia, però, ci tiene a precisare la capacità di Porsche di essere una spanna sopra rispetto anche ai concorrenti più innovativi.
«Alcuni player, come Tesla – spiega – hanno dalla loro il fatto di aver introdotto per primi alcune novità, che hanno indotto tutto il settore automotive a fare lo stesso salto, ma la forza di Porsche è decisamente superiore, anche grazie ad un progetto di sviluppo preciso».
Sebbene il futuro di Porsche passi per la produzione di vetture autonome, un valore importante del brand rimarrà invariato. «L’esperienza più emozionante rimarrà sempre quella della guida – precisa Innocenti – per questo Porsche sta espandendo la propria offerta di Porsche Experience Center. Al momento ne esistono già 6: Le Mans, Mosca, Istanbul, Atlanta, Silverstone e Los Angeles. Potrebbe esserne aperto uno anche in Italia».