AGI – Nel 2023 in Italia ogni giorno 85 donne sono state vittime di reato (maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale). E il numero di vittime di sesso femminile è quattro volte superiore a quello delle vittime di sesso maschile. Sono alcuni dei dati contenuti nell’ultima edizione della brochure “questo NON e’ AMORE” pubblicata online dalla Polizia di Stato.
Nel 55% dei casi l’autore del reato è un convivente della vittima. In particolare, nel 39% dei casi è il coniuge o il compagno, nel 30% l’ex coniuge o l’ex compagno, il 6% un genitore o un figlio. Il restante 25% comprende ‘altri parenti, vicini di casa, pretendenti o colleghi di lavoro’.
Secondo i dati delle Divisioni anticrimine, il trend dei provvedimenti di ammonimento adottati dal questore per atti persecutori o violenza domestica è in continua crescita: nel 2022 sono stati 3.762, il 47% in più rispetto ai 2.559 dell’anno precedente e il 56,8% in più rispetto ai 2.398 del 2021.
Aumento confermato anche nei primi sei mesi di quest’anno, quando gli ammonimenti sono stati 2.194, il 33% in più rispetto ai 1.648 del periodo corrispondente del 2022. In diminuzione le recidive, dal 18% del 2020 al 12% del 2022 passando per il 16% del 2021; nel primo semestre di quest’anno le recidive sono il 6%.
La percentuale di femminicidi, seppure di poco, scende nel tempo: dal 43% delle donne uccise nel 2020 al 38% nel 2022 e al 31% nel 2023. L’autore è il marito o il partner nel 52% dei casi, l’ex marito o l’ex partner nel 14%: tre vittime su 4 sono italiane e in un caso su tre (il 33%) la donna uccisa lascia figli piccoli. Per oltre il 60% degli omicidi viene utilizzata una pistola o un’arma da taglio.