• 17 Gennaio 2025 22:14

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Pochi spazi e celle stracolme. Ecco dove dormono i detenuti del ‘Beccaria’ 

Gen 17, 2025

AGI – I giovani reclusi nel carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano sono “spesso costretti a mettere i materassi per terra” dove dormire per mancanza di spazi. Lo riferisce all’AGI il garante dei detenuti Francesco Maisto raccontando gli esiti dell’ispezione effettuata nei giorni scorsi nella struttura che vive una stagione molto complessa attraversata da rivolte, tentativi di fughe, incendi e sconvolta dall’inchiesta che ha portato all’arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria ai quali è stata contestata anche l’ipotesi di reato di tortura.

 

I letti, è emerso dall’ispezione a cui ha partecipato anche la direttrice reggente Raffaella Messina, “sono ancorati sul pavimento con una colata di cemento armato poiché essendo di ferro, i ragazzi li utilizzano per sfondare i muri”. La mancanza di spazi è determinata dall’alto tasso di sovraffollamento, spiega Maisto. “Ci sono 69 ragazzi presenti a fronte di una capienza regolamentare di 48 posti collocati nel nuovo padiglione. Attualmente sono funzionanti solo le sezioni prima, terza e quinta poiché in seguito ad alcuni eventi critici e a comportamenti distruttivi dei ragazzi, le restanti sezioni sono in ristrutturazione”. 

 

 

La situazione ‘ambientale’ appare molto difficile soprattutto nelle camere di isolamento. “Servono per ragioni sanitarie ma spesso sono utilizzate per motivi disciplinari. Sono celle lisce, prive di qualsiasi mobilio e sono sempre piene perché i provvedimenti disciplinari sono frequenti e quindi anche gli isolamenti. Durante le ispezioni le camere erano vuote ma visibilmente abitate. In una c’era solo un letto con gli effetti personali del ragazzo, in un’altra c’era un solo letto e due materassi per terra privi di lenzuola, circondati da sporcizia, merendine, patatine, succhi di frutta”.

 

La buona notizia è che “non ci sono attualmente grandi disordini ma i litigi, piccoli incendi di materassi, la distruzione di oggetti e arredi sono all’ordine del giorno” dopo un’estate che però è stata attraversata da continue turbolenze. “Il periodo estivo è stato molto difficile, confuso, mai visto – dichiara il Garante -. Dopo gli arresti, la Polizia Penitenziaria temeva di intervenire di fronte ai dinieghi dei ragazzi i quali prendevano il sopravvento e, se decidevano che non volevano fare una cosa, non la facevano, come ad esempio non andare in comunità. Il 30 agosto 2024 e 1’8 settembre 2024 ci sono state due evasioni ma i ragazzi sono stati ritrovati. In seguito, hanno ricevuto la visita del Capo Dipartimento che avrebbe incoraggiato a intervenire in situazioni di difficoltà con gli strumenti previsti dall’ordinamento”.

 

Dopo gli arresti, sono arrivati nuovi agenti. “Ci sono in più 20 unità in missione dal Dipartimento che forniscono grande supporto non solo nella turnistica ma soprattutto nell’affiancamento delle nuove leve. Sono arrivate 40 nuove unità provenienti dalla scuola ma sono estremamente giovani e inesperte”. I ragazzi, osserva ancora Maisto, “spesso soffrono di disturbi psichiatrici non diagnosticati e sono dipendenti da sostanze stupefacenti. Ci sono perplessità sull’età di alcuni ragazzi stranieri che appaiono molto più grandi di quanto stabilito dal Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense. Di frequente accade che gli stessi ragazzi confessino di essere maggiorenni ma sui documenti risultano minorenni”. 

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close