Nel primo trimestre il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed diminuito dello 0,1% nei confronti del primo trimestre del 2018. L’Istat taglia le stime preliminari del 30 aprile che vedevano una variazione congiunturale di +0,2% e tendenziale di +0,1%. Il primo trimestre del 2019 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e due in meno rispetto al primo trimestre del 2018. La variazione acquisita per il 2019 risulta nulla.
Il calo tendenziale del Pil nel primo trimestre 2019 segna l’interruzione di variazioni positive continuative da quasi sei anni, cio dall’ultimo trimestre del 2013. Sul piano congiunturale la stima completa dei Conti economici trimestrali conferma l’interruzione della sequenza negativa registrata nella seconda met del 2018 e l’uscita dalla recessione tecnica.
Export +0,2%, investimenti +0,6%
L’ampio contributo positivo della domanda estera netta riflette il marcato calo delle importazioni, a fronte di un limitato incremento delle esportazioni, spiega Istat. Dal lato della domanda interna, lieve apporto positivo sia dei consumi, sia degli investimenti (in particolare per la componente delle costruzioni), pi che compensato da quello negativo delle scorte. L’input di lavoro cresciuto a un ritmo superiore a quello dell’attivit: le ore lavorate sono aumentate dello 0,7% e le unit di lavoro dello 0,4%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dello 0,2%, mentre le importazioni sono diminuite dell’1,5%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,2 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni sociali private, +0,1 punti gli investimenti fissi lordi e un contributo nullo della spesa delle Pa. L’apporto della domanda estera netta risultato positivo per 0,5 punti percentuali. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,6 punti percentuali. Andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, cresciute rispettivamente del 2,9% e dello 0,9%, mentre il valore aggiunto dei servizi diminuito dello 0,2%.
Inflazione: Istat stima +0,1% a maggio, rallenta a +0,9% su anno
Secondo le stime preliminari, a maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivit (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,9% su base annua (era +1,1% del mese precedente). Lo comunica l’Istat, aggiungendo che l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano entrambe di un decimo di punto, rispettivamente da +0,6% a +0,5% e da +0,7% a +0,6%. L’inflazione acquisita per il 2019 +0,7% per l’indice generale e +0,4% per la componente di fondo. (Radiocor Plus)
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